Villa d'Adda, continua lo scontro tra sindaco e minoranza
I consiglieri di Filadda hanno pubblicato un comunicato per controbattere alle dichiarazioni del primo cittadino.
Continua lo scontro tra il sindaco e il gruppo di minoranza di Villa d'Adda. Dopo che il sindaco ha risposto alle accuse dei consiglieri Filadda, infatti, questi ultimi hanno rincarato la dose con un nuovo comunicato.
Scontro tra sindaco e minoranza a Villa d'Adda
Continua lo scontro tra il sindaco e la minoranza di Villa d'Adda. Lunedì 27 aprile, infatti, il gruppo Filadda aveva inviato al primo cittadino Gianfranco Biffi una lettera in cui dichiarava che non avrebbe partecipato al Consiglio comunale di giovedì 30 aprile 2020 per protesta contro il suo comportamento. Allora quest'ultimo, durante la seduta dell'Assise, ha risposto alle accuse lanciate dall'opposizione dimostrando la falsità delle loro dichiarazioni, diffondendo il giorno seguente un comunicato per chiarire la situazione della cittadinanza. Ma il botta e risposta non è finito qui: ieri, domenica 3 maggio 2020, Filadda ha controbattuto nuovamente alle dichiarazioni del primo cittadino pubblicando un nuovo comunicato dal titolo "Quando l'arroganza supera il buon senso".
"Responsabilità e attenzione alla salute sono mancate nella scelta del sindaco"
"La regione Lombardia e in particolare la provincia di Bergamo sono state duramente colpite dall'emergenza Coronavirus - esordiscono i consiglieri di minoranza Mario Milesi, Martina Arrigoni, Simone Iaconis e Nicola Pedruzzi - Sperando che la fase più acuta sia passata, durante la Fase 2 non dovremo abbassare la guardia e anzi, con responsabilità e senso civico, dovremo continuare a mettere in pratica il distanziamento sociale e a indossare le mascherine protettive. Ed è proprio sul senso di responsabilità e l'attenzione alla salute che richiamiamo l'attenzione, perché sono mancate nella scelta del sindaco Biffi di convocare un Consiglio comunale ordinario in data 30 aprile, quando ancora vigevano misure più severe in merito al divieto di assembramenti. Tra l'altro, come si può desumere dalla lettura dell'Ordine del giorno, gli argomenti discussi potevano essere messi al voto anche dopo il 15 maggio, dando la possibilità ai cittadini di assistere al Consiglio su temi di importante rilevanza come il resoconto della gestione finanziaria dell'ente dell'anno 2019. Si potevano certo adottare soluzioni diverse. Si poteva rinviare il Consiglio a data successiva oppure svolgerlo in videoconferenza e consentirne la visione da remoto ai cittadini, prassi adottata tra l'altro dalla gran parte dei Comuni italiani. Sono due proposte di buon senso e il sindaco Biffi non ha dato alcuna spiegazione sul perché non le ha prese in considerazione e ha invece scelto, in piena emergenza sanitaria, di convocare tredici persone in una sala consiliare di piccole dimensioni. Il sindaco ne aveva la facoltà, ma in questo momento era davvero opportuno e sicuro? Certamente no. Riteniamo che sia stato del tutto insufficiente che il sindaco si sia limitato a comunicare che il Consiglio si sarebbe svolto in modo tradizionale e senza pubblico. Tutt'altro sarebbe stato spiegare perché non si poteva organizzare una video conferenza, perché non era possibile trasmettere in streaming la riunione e, soprattutto, elencare quali presidi sanitari erano stati messi in campo per garantire la sicurezza dei consiglieri. Ed è su questi punti che abbiamo rilevato un grave silenzio da parte del sindaco Biffi e ci dispiace che ancora una volta abbia perso l'occasione per dialogare in modo costruttivo con la minoranza Filadda".
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"Le parole vanno giustificate con fatti e documenti"
"Non abbiamo partecipato alla riunione del 30 aprile - prosegue il comunicato - Non abbiamo partecipato alla riunione del 30 aprile perché abbiamo a cuore la nostra salute e quella dei nostri cari e purtroppo l'emergenza sanitaria non è ancora un lontano ricordo, ma i dati medici evidenziano l'80% di persone positive asintomatiche. Sarebbe stato segno di incoscienza e superficialità da parte nostra ignorare questi dati. In merito agli acquisti di presidi sanitari effettuati con "i gettoni di presenza dei consiglieri", ricordiamo al sindaco Biffi che le parole vanno giustificate con fatti e documenti e lo preghiamo sin da ora di mostrarceli. In ogni caso, per dovere di cronaca, ricordiamo che i consiglieri di Filadda sono gli unici che dall'inizio del mandato rinunciano alle indennità istituzionali destinando i soldi ad attività sociali. E questi sono fatti, non parole. Così come è un fatto noto che ognuno di noi dovrà indossare mascherine nei prossimi mesi. Come può essere considerata tardiva la richiesta al Comune di farsi promotore dell'acquisto di tali presidi sanitari da distribuire alla cittadinanza? Ricordiamo al sindaco Biffi che l'emergenza sanitaria sarà pur in corso da due mesi, ma purtroppo non è ancora finita e non si sa quando cesserà. Inoltre, non abbiamo ben capito il riferimento al Consiglio comunale del 20 dicembre 2019, quando si è approvato il bilancio di previsione del 2020 e quando, secondo il sindaco Biffi, la minoranza ha perso l'occasione di presentare emendamenti. Il sindaco Biffi dovrebbe spiegare come potevamo proporre emendamenti al bilancio per far fronte a un'emergenza sanitaria che in quel momento non solo non era in corso, ma non era nemmeno prevedibile".
"Ora è il momento che ognuno dedichi energie e tempo per favorire la ripresa"
"Concludiamo rinnovando il nostro sincero grazie ad amministratori, personale sanitario, funzionari comunali e volontari, che nelle ultime settimane hanno lavorato con grande dedizione e generosità per portare aiuto e sostegno alla cittadinanza e per garantire il mantenimento dei servizi fondamentali - termina il comunicato - Ora è il momento che ognuno di noi dedichi le sue energie e il suo tempo a proporre interventi, nonché a sostenere quelli già in atto, per affrontare e favorire la ripresa. Il gruppo Filadda non si sottrarrà certo a questo impegno e continuerà ad avere un atteggiamento propositivo, collaborativo e costruttivo, mettendo al centro del proprio operato unicamente l'interesse della cittadinanza e proponendo alla maggioranza iniziative in tal senso".