Elezioni Merate, Forza Italia sostiene Panzeri o fa saltare gli accordi?
L'eco delle provocazione del segretario Roberto Gagliardi, che dialoga con Dario Perego, è giunta anche a Milano e c'è già chi parla di commissariamento o di "tutoraggio"
O Forza Italia sostiene Massimo Panzeri alle elezioni comunali di Merate o saltano tutti gli accordi nei principali paesi al voto. Questo l’aut aut che la segreteria provinciale del Carroccio ha imposto, in accordo con Fratelli d’Italia, al segretario azzurro Roberto Gagliardi che, consapevole di essere il cosiddetto vaso di coccio della coalizione, ormai da mesi provoca gli alleati e a Merate flirta col candidato Dario Perego.
Elezioni Merate, Forza Italia dove si schiera?
Era stato proprio lui a invitarlo - e a posare a favore di fotografo - al pranzo dei Seniores organizzato alla Cascina Don Guanella di Valmadrera a gennaio. E sabato scorso era in piazza Prinetti alla sua presentazione in veste ufficiale di «uditore», ma non disdegnando abbracci e strette di mano agli sfidanti della lista della maggioranza uscente (che nel simbolo delle elezioni 2019 aveva il logo di Forza Italia).
E’ l’ennesima provocazione - o forse il canto del cigno - di un segretario di partito ormai solo, in odore di commissariamento o se non altro di «tutoraggio». Perché l’eco dei giochini di Merate è giunta anche in Regione e l’ipotesi di assistere a un effetto domino di alleanze che saltano a meno di tre mesi dalle elezioni comunali non piace proprio a nessuno.
Non è un caso che insieme a Gagliardi non ci fosse nessuno: non il coordinatore dei Seniores Antonio Conrater, men che meno gli azzurri Fabio Tamandi e Ruggero Riva che hanno già giurato fedeltà a Panzeri.
Emblematico quanto accaduto nell'ultimo delle segreterie provinciali di mercoledì scorso: Gagliardi avrebbe presentato una lista di condizioni per salvare l’alleanza in tutti i paesi. La vicepresidenza della Comunità Montana (ma senza proporre nomi), il candidato sindaco di Barzio e il ritorno in Forza Italia di almeno uno dei consiglieri di Lecco passati al Carroccio. Richieste rispedite al mittente in tempo zero.
«Allora muoia Sansone e tutti i farisei» avrebbe tuonato Gagliardi. Che poi sarebbero i filistei... Un segretario, insomma, disposto a «morire» politicamente pur di non cedere agli alleati.