Fiaccolata per la pace a Merate, in tanti invocano la fine del conflitto in Ucraina
Un lungo serpentone di persone si è snodato dalla chiesa di Novate fino a piazza Prinetti
Una fiaccolata per la pace, "che non ci arrenderemo mai di inseguire e ritrovare". Così ha definito l'evento in corso questa sera, a Merate, il coadiutore della parrocchia don Davide Serra, che ha introdotto la manifestazione organizzata da numerose associazioni del territorio proprio per dare un segnale forte di pace e fratellanza a un anno dallo scoppio del conflitto in Ucraina. Un po' come avvenuto lo scorso settimana anche a Cassago.
Fiaccolata per la pace a Merate
Il ritrovo si è tenuto nel tardo pomeriggio di oggi nella chiesa della frazione di Novate, non a caso. "E' stata scelta come prima tappa perché dedicata alla Madonna della Pace. Pace che non ci arrenderemo mai di inseguire e ritrovare" ha sottolineato don Davide.
"Le notizie della guerra sono ormai fredda cronaca quotidiana - gli ha fatto eco don Marco Tenderini, ex coadiutore a Cernusco e Pagnano e oggi responsabile della Caritas di Lecco - Questo rischia di farci perdere l'interrogativo interiore, che è parte della nostra umanità. Certamente questo conflitto ha gravi conseguenze economiche, ma quello che non si avverte più è che manca uno sguardo alla solidarietà, aperto alla mondialità. Uno sguardo che sappia vedere le storie delle persone. Se invece ci si chiude nell'individualismo, allora vediamo solo le conseguenze economiche. Occorre dunque aprire spazi di riflessione su quello che significa davvero la guerra. Sostituire i segni del potere con il potere dei segni. Condividiamo stasera un gesto di pace".
Da lì è partito un lungo serpentone di persone, ciascuna con in mano una candela. Prima di partire, i boy scout hanno consegnato a ciascun partecipante un biglietto, sul quale scrivere un pensiero di pace. Pensieri che verranno raccolti poi all'arrivo in piazza Prinetti.
Alla marcia hanno partecipato anche il sindaco Massimo Panzeri, alcuni esponenti della Giunta e del Consiglio comunale, oltre a diversi sindaci del territorio meratese.
"Dal 1945 ad oggi registriamo 260 conflitti interni e sovranazionali, le vittime sono soprattutto civili nelle guerre di oggi e rappresentano più del 90 per cento - ha affermato la portavoce di Emergency - La guerra cambia luogo ma mantiene una costanza, le vittime. Ogni tre vittime, una è un bambino. Gino Strada diceva: bisogna sostituire la parola guerra con le parole sterminio di civili".
Le ha fatto eco padre Raul. "Un pensiero va anche alle vittime del naufragio di Cutro, che potrebbero diventare più di cento. E' ora di alzare la testa di fronte questi orrori che avvengono nel Mediterraneo. Davanti a questo scenario assurdo il Governo applica politiche persecutrici nei confronti delle navi delle Ong: ne è un esempio il decreto flussi, che sarebbe meglio chiamare decreto naufragi. Abbiamo tutti perso quello che ci rende umani, questo che fa di noi missionari, sentire sulla nostra pelle la sofferenza altrui. Se l'Europa è capace accogliere migliaia rifugiati ucraini, perché non è capace di accogliere migliaia e migliaia di questi profughi?".
Alberto Secci