Anniversario

Cassago Chiama Chernobyl organizza una fiaccolata ad un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina

Amministratori e cittadini di Cassago hanno sventolato le bandiere gialle e azzurre fino all'arrivo in chiesa

Cassago Chiama Chernobyl organizza una fiaccolata ad un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina
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Una fiaccolata e una preghiera organizzata da Cassago Chiama Chernobyl in ricordo del triste anniversario dello scoppio della guerra in Ucraina hanno illuminato le vie del paese.

Fiaccolata e preghiera con Cassago Chiama Chernobyl

Erano in moltissimi alla «fiaccolata per la pace» che nella serata di ieri, venerdì 24 febbraio 2023, a distanza di un anno dall’inizio della guerra in Ucraina, ha illuminato le vie di Cassago Brianza. A organizzarla, l’associazione Cassago Chiama Chernobyl, la Parrocchia SS.Giacomo e Brigida, l’Istituto S.Antonio Opera S.Luigi Guanella e l’Istituto Comprensivo Agostino d’Ippona, supportati da decine di cittadini di Cassago e del circondario. Al loro fianco il sindaco di Cassago Roberta Marabese e diversi amministratori provenienti da Barzago, Barzanò, Bulciago, Cremella, La Valletta Brianza, Lomagna, Olginate e Santa Maria Hoè.

Fiaccolata con la bandiera ucraina fino alla chiesa parrocchiale

I ragazzi che hanno portato con sé le bandiere ucraine le hanno sventolate per tutta la camminata, partita dall’Istituto Don Guanella e proseguita fino alla chiesa parrocchiale.
«Auspichiamo che trattative di pace conducano presto a una completa e giusta conclusione di questa prova di forza - ha dichiarato il sindaco Marabese durante la Messa, ringraziando tutti coloro che si sono prodigati per sostenere e prestare accoglienza al popolo ucraino - La guerra è un atto contrario alla ragione umana», ha poi concluso citando Tolstoj.
«Sono contento che tra noi ci siano ragazzi e ragazze delle scuole medie – ha  poi preoseguito il parroco di Cassago, Don Giuseppe Cotugno - Il compito della pace è affidato a ciascuno di noi, ma loro sono la speranza per costruire un mondo più giusto e di pace».
La parola è infine passata al presidente dell’associazione «Cassago chiama Chernobyl», Armando Crippa, orgoglioso che fin dall’inizio della guerra i cittadini della zona si siano organizzati per prestare aiuto. «Siamo stati sommersi dalla generosità di associazioni, enti, scuole, comune, protezione civile e privati cittadini – ha spiegato, elencando gli aiuti inviati finora – Si tratta di circa 300 tonnellate tra alimenti, prodotti igienici e farmaceutici, coperte, generatori di corrente e importanti strumenti medicali».
Crippa ha poi espresso la propria speranza che la guerra finisca il prima possibile. «Pensiamo sia giunta l’ora di uno sforzo diplomatico, ma la pace non vuole essere una resa – ha dichiarato - la popolazione ucraina, che con coraggio sta difendendo la propria sovranità e i confini dell’Europa dall’aggressione russa, non si arrenderà».

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