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Studenti fanno lezione in piazza a Lecco per manifestare contro la didattica a distanza FOTO E VIDEO

"Se non si ridarà veramente priorità alla scuola torneremo nel giro di breve a fare lezione da casa e questo non può essere considerato fare didattica!"

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Studenti fanno lezione in piazza a Lecco per manifestare contro la didattica a distanza. La "dimostrazione" dei ragazzi, che hanno scelto di sfidare il freddo per palesare il proprio disagio, è andata in scena nella prima mattinata di oggi, martedì 15 dicembre nella centralissima piazza Garibaldi. Non è la prima volta che in provincia di Lecco gli studenti "protestano" pacificamente: era già successo davanti al liceo Agnesi di Merate a inizio novembre.

 

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Studenti fanno lezione in piazza a Lecco per manifestare contro la didattica a distanza

Come in molte altre parti del Paese la  lezione "open air" ha avuto l'obiettivo di sensibilizzare tutti, a partire dalle Istituzioni (che per altro sono già impegnate, con il coordinamento della Prefettura di Lecco, per pianificare il ritorno trai banchi dei giovani lecchesi, anche con l'ipotesi di ingressi scaglionati) per richiedere che il rientro a scuola a gennaio avvenga in modo sicuro. "Vogliamo risvegliare la politica che in questo periodo di grave crisi epidemiologica non ha pensato a migliorare le condizioni necessarie per un reale ritorno in sicurezza" hanno sottolineato i rappresentanti dell' Unione degli Studenti Lecco in piazza con alcuni giovani del Liceo Grassi e del Bertacchi.

"La scuola è motore della società"

"Se non si ridarà veramente priorità alla scuola torneremo nel giro di breve a fare lezione da casa e questo non può essere considerato fare didattica! - hanno sottolineato i giovani manifestanti  che hanno seguito la lezione in piazza -  Ormai non bastano più le parole, né tantomeno le promesse; la scuola è motore della società, solo essa può davvero portare ad una reale innovazione e al progresso necessario per cambiare in meglio un sistema ormai vecchio e in crisi. Per questo chiediamo di non venire più ignorati e di iniziare ad essere parte fondante delle decisioni prese, per questo chiediamo un tavolo di confronto con la provincia, e chiediamo che domani, Regione Lombardia, nella legge di bilancio metta al primo posto la scuola Se questo non avverrà torneremo in piazza già da settimana prossima, non siamo più disposti ad accettare nessun scusa".

Mario Stojanovic

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