Dopo 50 anni

Cooperativa dei lavoratori della Brianza: chiuso il supermercato, quale futuro?

L’affitto del ramo d’azienda alla Valmarket scadeva a febbraio 2024, ma le serrande si sono abbassate con largo anticipo

Cooperativa dei lavoratori della Brianza: chiuso il supermercato, quale futuro?

L’affitto del ramo d’azienda scadeva a febbraio 2024, ma il supermercato della Cooperativa dei lavoratori della Brianza di Casatenovo ha chiuso con tre mesi d’anticipo.

Quella di sabato scorso è stata infatti l’ultima giornata di apertura del punto vendita di via Verdi, in capo alla società Valmarket che nel territorio lecchese, comasco e monzese gestisce diverse attività commerciali legate alla media e grande distribuzione, ma che evidentemente a Casatenovo, sotto l’egida del marchio «Unes!», è incappata in un clamoroso flop.

Cooperativa dei lavoratori della Brianza, chiuso il punto vendita

Meno di un mese fa sul Giornale di Merate avevamo anticipato in esclusiva le grosse difficoltà in cui versava il punto vendita del centro di Casatenovo, dove la forza lavoro si era ormai ridotta al lumicino (soltanto quattro dipendenti), il reparto macelleria era stato chiuso ed erano stati modificati gli orari di apertura, con due ore di serrata pomeridiana che avevano disorientato molti casatesi che erano abituati a recarsi lì a fare la spesa.

In pochi però si sarebbero aspettati un epilogo così repentino, con i vertici della società Valmarket che la scorsa settimana hanno preso la decisione della chiusura del punto vendita. I dipendenti hanno giusto fatto in tempo a comunicarlo ai clienti, che da ieri, lunedì, si sono trovati di fronte alle serrande abbassate e a un cartello scritto a mano: «Chiusura attività».

La situazione contrattuale dei pochi dipendenti rimasti in capo alla Cooperativa è ancora da definire: pare sia stata proposto loro un trasferimento in altri supermercati Valmarket ma non tutti sarebbero disposti ad accettare.

E’ grande invece il punto di domanda che aleggia sul futuro della stessa Cooperativa, da tempo in liquidazione coatta e affidata al commissario Marco Greco: gli unici creditori sono di fatto i soci, che sono oltre 600 e che possiedono quote per complessivi 4 milioni di euro. Difficile pensare che a breve possa essere indetta una nuova asta per affittare il supermercato, anche perché è il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (ex Mise) a doverla autorizzare. E visto il naufragio dell’ultima esperienza, l’unica strada percorribile sembra quella dell’alienazione dell’immobile. Ammesso che a qualcuno interessi.