Merate

Viale Verdi, l'opposizione torna all'attacco: "Progetto anacronistico, buono per gli anni '60"

Tranchant il giudizio del gruppo di centro-sinistra Cambia Merate sull'opera principale sull'agenda dell'Amministrazione di Massimo Panzeri.

Viale Verdi, l'opposizione torna all'attacco: "Progetto anacronistico, buono per gli anni '60"
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Viale Verdi, un progetto costoso e anacronistico. E' tranchant - come del resto lo è stato nelle varie commissioni e Consigli comunali degli ultimi mesi - il giudizio del gruppo di minoranza Cambia Merate sull'opera principale nell'agenda dell'Amministrazione di Massimo Panzeri.

Viale Verdi, progetto anacronistico

"L’abbiamo chiaramente detto in campagna elettorale lo scorso anno e ribadito ogni volta in cui abbiamo avuto occasione nei mesi successivi: il progetto di Viale Verdi è eccessivamente costoso, per di più anacronistico e in contrasto con le esigenze dei meratesi - si legge nella nota dell'opposizione - Non è stata prevista una pista ciclabile, ci si è dimenticati di piantumare nuovi alberi e si falcidiano quelli esistenti nel giardino del CDD che viene notevolmente ridimensionato. I parcheggi diffusi vengono ridotti, a discapito dei residenti e delle attività commerciali, col risultato finale di una tangenziale interna senza semafori che attrarrà traffico dalle più importanti arterie vicine, penalizzando i pedoni e la vivibilità del viale".

Aspetti critici

Critico il tono con cui l'opposizione boccia il progetto di viale Verdi, facendo per altro seguito alle lamentele sollevate nel corso dei mesi scorsi da più parti soprattutto per quanto riguarda il taglio di alcuni alberi a ridosso dell'asilo (Legambiente, Comitato Civico Ambiente, ecc). "Solo ora sempre più cittadini e commercianti di Viale Verdi sembrano rendersi conto di quanto molti di questi aspetti critici incideranno su di loro e sulle loro necessità. Mentre in precedenza avevano forse sottovalutato le conseguenze delle opere, che raggiungono la esorbitante somma di 3 milioni di euro, e si sono affidati a un Comitato che – impaziente di conquistare a tutti i costi la riqualificazione – non solo ha trascurato rilevanti risvolti del progetto ma ha addirittura ostentato le scelte elettorali della competizione del maggio 2019. Orientamento certamente legittimo, ma che stride con la dichiarata imparzialità dei promotori".

Opera perfetta per gli anni '60

"Stupiscono inoltre alcune semplificazioni adottate nel corso dell’iter di approvazione dell’opera, in particolare quelle che hanno sacrificato l’analisi dell’impatto ambientale: la riduzione degli alberi e del verde, la mancanza di una pista ciclabile e il taglio dei parcheggi di prossimità; lineamenti di un’opera perfetta nel contesto degli anni ’60 del secolo scorso, non per una Merate del 2030. Per tutto questo chiediamo ancora una volta all’Amministrazione di fermarsi e riflettere".

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