Sirtori sconvolta dalla scomparsa Alberto Mauri, Colombo: "Era il figlio che tutti vorrebbero"
"Non l'ho mai sentito litigare con nessun è sempre stato apprezzato per il suo tono costruttivo e diplomatico"
Incredulità e dolore: questo si respira a Sirtori paese sconvolto dall'improvvisa scomparsa Alberto Mauri, 37 anni, ex assessore e presidente dell'Avis morto a soli 37 anni in un incidente in moto in Irlanda nella zona di Kenmare dove si trovava per trascorrere una vacanza on the road con i cugini Corrado e Carlo Magni. Volenteroso e disponibile, competente, preparato, che ha lasciato un segno profondo e la cui assenza ha lasciato un vuoto difficile da colmare
Sirtori sconvolta dalla scomparsa Alberto Mauri, Colombo: "Era il figlio che tutti vorrebbero"
In queste ore a Sirtori in tanti si interrogano su come sia possibile accettare ce Alberto, uomo di estrema bontà e gentilezza non ci sia più . Numerosi i ricordi delle persone a lui vicine che hanno condiviso con lui momenti della vita.
"Una persona molto disponibile e aperta - sottolinea un suo caro amico e compagno di amministrazione Paolo Colombo - può sembrare una frase fatta ma a lui calza a pennello: il figlio che tutti vorrebbero".
Un uomo ricordato per la sua semplicità e per la sua bontà, partecipe alla vita di paese e sempre cordiale con tutti. "Ha iniziato da giovanissimo con la vita politica - ha ricordato Colombo - ma piano piano si è fatto strada arrivando fino al ruolo di assessore: a mio parere sarebbe stato anche un eccellente candidato sindaco".
"Non l'ho mai sentito litigare con nessuno"
Ogni passo e ogni azione è sempre stata compiuta da mauri con con semplicità e cautela senza mai schiacciare i piedi ai nessuno, collaborando con tutti e ascoltando sempre tutti i pareri discordanti.
"Non l'ho mai sentito litigare con nessuno - ha ricordato l'amico - è sempre stato apprezzato per il suo tono costruttivo e diplomatico nello spiegare le sue idee".
Le passioni di Alberto Mauri
Alberto negli ultimi anni si era appassionato alle moto. Le due ruote lo hanno accompagnato in lungo e in largo per tutta l'Europa affiancato dai cugini Corrado e Carlo Magni.
Un centauro amante dei bei paesaggi naturali e delle belle avventure in moto: ogni volta che ne aveva l'occasione si metteva in sella e andava a scoprire un nuovo paese, passione che purtroppo gli è stata fatale.