Rissa alla stazione: rintracciato anche il terzo responsabile
L'episodio risale alla notte tra sabato 17 e domenica 18 febbraio scorso e aveva coinvolto un uomo di 32 anni ritrovato riverso a terra nelle immediate vicinanze del bar "Café d'Orsay", dietro la stazione di Olgiate Molgora.
Rissa alla stazione di Olgiate Molgora: rintracciato anche il terzo responsabile. A seguito delle attività predisposte dai militari dell'Arma e coordinate dalla Procura della Repubblica di Lecco, i Carabinieri della compagnia di Merate nei giorni scorsi hanno dato esecuzione all'ultima ordinanza di custodia cautelare in carcere riferita alla rissa aggravata con lesioni avvenuta lo scorso 18 febbraio 2024 nei pressi della stazione ferroviaria di Olgiate-Calco-Brivio.
Rissa alla stazione: rintracciato anche il terzo responsabile
L'episodio risale alla notte tra sabato 17 e domenica 18 febbraio scorso e aveva coinvolto un uomo di 32 anni ritrovato riverso a terra nelle immediate vicinanze del bar "Café d'Orsay", dietro la stazione di Olgiate Molgora, in stato di shock ma cosciente: la vittima ha raccontato ai soccorritori e ai Carabinieri intervenuti di essere stato accerchiato e aggredito da un gruppo di persone che con un'arma da taglio l'avrebbero minacciato e ferito, attorno alle 2 di notte. Un'aggressione che ha assunto ben presto i contorni della spedizione punitiva, alla quale nel giro di un'ora era poi seguito un'episodio simile a Presezzo, nell'Isola Bergamasca, dove il fratello della vittima dell'aggressione di Olgiate, 25 anni d'età, è stato raggiunto probabilmente dallo stesso gruppo di persone ed è stato ferito alla schiena. Il giovane è stato poi trasportato all'ospedale di Bergamo in codice rosso, dunque in gravi condizioni.
Gli arresti dei responsabili
Per i fatti di Olgiate Molgora, i Carabinieri della Compagnia di Merate avevano già proceduto all'arresto di due cittadini marocchini lo scorso mese di aprile. Le serrate ricerche per individuare l'ultimo dei tre responsabili hanno permesso di chiudere il cerchio attorno ad un 25enne, anch'esso di nazionalità marocchina, che al termine delle formalità di rito è stato tradotto al carcere di via Gleno, a Bergamo.