Nella nostra provincia nei primi 3 mesi 542 lavoratori in cassa integrazione in più rispetto al 2019
Il rapporto non è completo: non è ancora disponibile il dato sulla cassa integrazione in deroga.
Il 3° rapporto UIL del Lario sulla cassa integrazione nelle Province di Como e Lecco, nel primo trimestre 2020, si inserisce in un contesto drammatico del nostro Paese a seguito dell’emergenza coronavirus, iniziata a fine febbraio 2020 (23 febbraio 2020), i cui effetti sono visibili dal mese di marzo, anche se lo studio non riporta i dati relativi al FIS (fondo d’integrazione salariale), in quanto non forniti dall’INPS.
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Cassa integrazione: il rapporto con marzo 2019
E’ possibile notare la difficile situazione economica nelle nostre Province comparando, soprattutto, i dati di marzo 2020 con lo stesso mese del 2019: la cassa integrazione totale richiesta fa un balzo del +45,1% a Como e del +196,7% a Lecco. Un peso importante ha la cassa integrazione ordinaria: +228,7% a Como, + 48,3% a Lecco. La cassa straordinaria invece diminuisce del 100% a Como e aumenta del 69559900,0% a Lecco. Inoltre dal settore tessile, nel primo trimestre 2020, diminuisce la richiesta di ore di cassa integrazione (- 6,6% a Como e – 5,9% a Lecco) mentre aumenta quella del settore metalmeccanico (+126,1% a Como e +372,5% a Lecco).
Le aziende del settore industriale sono quelle che hanno visto un incremento della richiesta delle ore di cassa integrazione nel periodo gennaio-marzo 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente nelle due province di Como e Lecco; mentre, nel settore dell’edilizia le ore di cassa integrazione aumentano solo nella Provincia di Como.
Industria: Como +45,2 %; Lecco +212,9%.
Edilizia: Como +120,0%; Lecco -59,7%.
Artigianato: Como 0%; Lecco 0%.
Commercio: Como -100,0%; Lecco 0%.
I lavoratori in cassa integrazione a marzo 2020,sono stati a Como 3.252 (+1.011 rispetto al 2019) a Lecco 818 (+542 rispetto al 2019), un dato incompleto mancando quelli in cassa in deroga, in FIS, in FSBA.
Il segretario Monteduro: “Servono tutele sociali molto più ampie e strutturate”
“Il terzo rapporto Uil del Lario, anche se carente di alcuni dati che riguardano il FIS (fondo d’integrazione salariale), FSBA (fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato) cassa in deroga ancora in istruttoria in regione, fa percepire la drammatica situazione economica e sociale nella quale si trovano molti lavoratori a seguito dall’emergenza del coronavirus, che si associa alla catastrofe sanitaria” – commenta il segretario generale Uil del Lario Salvatore Monteduro.
“L’approvazione nel mese di marzo dei due Decreti-Legge n.9 del 2 marzo 2020 e n.18 del 17 marzo 2020, con i quali si è riconosciuta la possibilità di utilizzo degli ammortizzatori sociali da parte di tutte le aziende, anche di quelle con meno di 6 dipendenti, con la causale “Emergenza COVID-19”, per sospensione di attività ha di fatto dato il via alla richiesta da parte di numerose imprese – aggiunge Monteduro – ma è altresì importante ed essenziale che il Governo amplia la durata della copertura, oggi prevista in nove settimane degli ammortizzatori sociali in considerazione, purtroppo, che l’emergenza economica sarà lunga e sarà necessario, anche, un intervento legislativo per garantire tutele sociali molto ampie e strutturate nel tempo, per garantire sia i lavoratori in costanza di rapporto di lavoro (ampliare la durata della cassa integrazione, FIS ecc) sia i soggetti inoccupati che sono alla ricerca di un posto di lavoro (NASPI – indennità mensile di disoccupazione, riconosciuta fino ad un massimo di 24 mesi).