Il professor Zangrillo fotografa il fenomeno Coronavirus: ecco che futuro ci attende
"Fino a quando non sarà disponibile un vaccino, noi tutti saremo esposti ad una ripresa del contagio".
Una lettera con gli auguri di buona Pasqua, ma anche con una fotografia molto precisa del fenomeno del Coronavirus: a inviarla al sindaco di Missaglia Bruno Crippa, è stato il professor Alberto Zangrillo, missagliese, primario dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione Generale del San Raffaele di Milano.
LEGGI ANCHE Coronavirus: i dati aggiornati nel Lecchese e nella Bergamasca
Il Coronavirus con gli occhi del professor Zangrillo
LEGGI ANCHE Coronavirus, questa settimana una mascherina insieme al Giornale di Merate
"Gentilissimo Signor Sindaco - si legge nella missiva inviata a Crippa in occasione della Pasqua - con sincero spirito di servizio, dopo il nostro recente colloquio, nell’imminenza di una Santa Pasqua inimmaginabile per tutto il mondo, Le rivolgo i seguenti pensieri: il primo va alle persone che ci hanno lasciato ed è un pensiero di amaro cordoglio e sincera partecipazione al dolore di tutti; nessuno può più di me comprendere i motivi di pena, angoscia e rimpianto che accompagnano questa tragedia. Ho visto morire molte persone, tante sono vive grazie al lavoro costante dei miei collaboratori, tante stanno ancora combattendo per la vita. Il secondo pensiero va a Tutti noi, a chi è obbligato agli arresti domiciliari e a chi deve lavorare: entrambe le situazioni sono difficili, la prima forse anche di più ma grazie a tutti".
Che futuro ci attende?
"La terza considerazione va al futuro, cosa sta emergendo e cosa si potrà fare per rinascere e non farsi trovare impreparati domani? - si chiede il professore missagliese - A quest’ultima domanda è molto facile rispondere ma è molto difficile applicare la soluzione; tutto il mondo deve comprendere che è necessario un piano finanziario globale per realizzare un progetto di tutela, prevenzione e terapia degli eventi epidemici. La salute è un bene primario ma fino a quando ciò rimarrà una mera battuta da bar, nulla cambierà! Abbiamo necessità di politici seri, competenti, illuminati non saltimbanchi in perenne campagna elettorale. Gli stati sovrani devono riunirsi intorno ad un tavolo e chiedersi: Quanto è costata al mondo questa emergenza ? Quanto costerebbe un piano sanitario globale?
Dobbiamo ripartire, ma saremo tutti esposti
"Il futuro: dobbiamo ripartire. Fino a quando non sarà disponibile un vaccino, noi tutti saremo esposti ad una ripresa del contagio. Gli individui più esposti sono gli anziani, maschi, ipertesi e sovrappeso. La percentuale di complicanze gravi tra il sesso femminile è intorno al 30%. Le misure di individuazione dei soggetti contagianti deriveranno dal coordinamento con l’ATS. E’ probabile che si suggerisca l’adozione di misure di tamponamento della popolazione attiva, sicuramente di coloro che presentano sintomi. Per ora le indagini sierologiche utili all’individuazione di un immunità protettiva non hanno ancora raggiunto un livello sufficiente di evidenza. Il distanziamento sociale è una misura utile. L’allargamento dei tempi per fruire di taluni servizi è una misura utile. La responsabilità individuale che porta ciascuno ad avvisare l’autorità sanitaria in caso di sintomi ( febbre, tosse, inappetenza, stanchezza ) è fondamentale. Il ruolo dei medici di medicina generale è fondamentale. Affollare i pronto soccorsi se non ve ne è necessità è criminale. Chiamare l’ambulanza per ogni minima e talvolta futile necessità è un atto di grave egoismo ed indisciplina sociale. Tutte le categorie sono chiamate a collaborare in una comunità sociale evoluta e responsabile. Probabilmente è quest’ultimo punto che marca la differenza tra noi e Paesi più socialmente evoluti".