Il Comitato Frazioni di Casatenovo risponde alla protesta degli Ultras della Casatese
"Spetta alla Società dare una risposta concreta ai ragazzi, ad esempio riconoscendo uno spazio specifico in tribuna, garantendo sicurezza e agibilità adeguata (così come accade in altri impianti sportivi con accordi tra società e tifoseria)".
Il Comitato "Frazioni Più Belle e Vivibili" di Casatenovo, tramite un apposito comunicato - ha voluto esprimere le sue considerazioni in merito alla protesta del gruppo Ultras della Casatese dei giorni scorsi.
Il Comitato Frazioni di Casatenovo risponde alla protesta degli Ultras della Casatese
"Vorremmo approfittare, in questo triste periodo di Covid-19, per fare alcune osservazioni in merito al comunicato e all’azione dimostrativa, di domenica mattina, del gruppo Sgurbat Ultras della USD Casatese -recita il messaggio - Non entreremo in merito alle affermazioni contenute nel loro comunicato in quanto rispettiamo l’opinione di tutti e pensiamo che un gruppo di giovani tifosi meriti assolutamente una risposta. Secondo noi spetta alla Società, che immaginiamo in stretto contatto coi ragazzi, ricordare che: a) lo spazio relativo al campo sportivo non ha natura privata, ma è frutto di un finanziamento comunale derivante in parte dallo scomputo degli oneri di urbanizzazione che il Comune ha destinato, insieme ad altri finanziamenti di bilancio, alla costruzione dell’impianto sportivo e dei servizi relativi (complessivamente circa 600.000 Euro di tutti i Casatesi); b) che, quindi, questo impianto, di proprietà comunale, è dato in concessione alla USD Casatese ed è provvisto di una tribuna, a norma di sicurezza, per gli spettatori; c) che le società di calcio in questo periodo di Covid-19, sono sottoposte a particolari protocolli di sicurezza relativamente agli accessi, qualora previsti; così come spetta, probabilmente, anche al Comune ricordare che un impianto dato in concessione a privati è soggetto ad un regolamento d’utilizzo, così almeno speriamo, e che l’impianto sportivo confina con un contesto residenziale ed è inserito in un ambito di servizi sportivi e per il tempo libero più ampio ed articolato, le cui funzioni vanno osservate indistintamente da tutti. Spetta alla Società dare una risposta concreta ai ragazzi, ad esempio riconoscendo uno spazio specifico in tribuna, garantendo sicurezza e agibilità adeguata (così come accade in altri impianti sportivi con accordi tra società e tifoseria)"
Il commento sull'area verde di via Volta
"Come detto in premessa, approfittiamo per fare qualche considerazione più generale in merito all’ Area verde di Via Volta comprendente il Centro Sportivo. Il Comune di Casatenovo ha acquisito recentemente per una cifra intorno ai 300.000 euro il lotto 1, di 34.000 mq circa, dei 2 previsti, atti a riorganizzare l’insieme dell’intera struttura. Dalle affermazioni dell’amministrazione questo lotto 1 viene dedicato all’ ampliamento delle attività sportive - ha spiegato il comitato - L’uscita dal Consorzio di gestione della Piscina di Barzano’ comporterebbe entrate comunali per oltre 500.000 euro(rispetto agli 800.000 previsti in bilancio) dedicabili all’ampliamento del centro sportivo. Sempre da affermazioni dell’amministrazione si dice che l’ampliamento verrà definito con il contributo delle due organizzazioni sportive presenti e che animano il centro sportivo, USD Casatese e Casatesport".
Le domande del comitato
"Alcune domande ci vengono spontanee e rimandano a quanto abbiamo esposto nei diversi nostri interventi dal 2016 ad oggi:
1) Come Comitato Frazioni abbiamo sempre chiesto un progetto, anche con il concorso di idee di giovani del Politecnico, che definisse contorni, priorità, ambiti e relazioni tra specifiche funzioni esistenti o in divenire, servizi, area verde ed arredo vegetale in un quadro di maggior razionalità rispetto l’esistente. Indicavamo l’utilità di un progetto, anche in evoluzione, che mettesse a sistema le diverse funzioni e ottimizzasse spazi, relazioni, interessi e i servizi necessari. Ci sono state due occasioni: lo studio di fattibilità del 2016 ed il project financing, in cui immaginiamo siano stati evidenziate scelte, priorità, tempistiche di attuazione di quanto chiediamo. A fronte delle due novità intervenute (acquisizione lotto 1 e risorse derivanti dalla Piscina) non sembra importante che l’amministrazione comunale decida di arrivare a questo concorso di idee che permetterebbe finalmente di aprire una seria e fattiva discussione sul futuro dell’area?
2) L’amministrazione comunale ha davanti a sé poco meno di 4 anni di attività, quindi un tempo sufficiente per aprire e favorire una seria discussione sul futuro di un’area verde attrezzata, focalizzata sullo sport, ma che lì non si esaurisca e che per la destinazione, complessa nelle funzioni, richiede uno sforzo e volontà politiche importanti. Non è il caso che eviti i continui “chiacchiericci”, o problematiche che denotano fraintendimenti, alcune volte alimentate, come sul secondo campo con pista di atletica (se ne parla dal 2016) e si decida una forte assunzione di responsabilità?
3) Non vi sembra corretto che tutto ciò venga discusso anche con il contesto residenziale vista la contiguità con le abitazioni e che questo spazio comprenda funzioni anche dedicate al tempo libero (il parchetto giochi, la pista ciclabile), non dimenticando l’elemento relativo all’arredo vegetale. Ricordate che Cascina Bracchi è stata indicata dalla precedente amministrazione come ambito di sperimentazione di aree verdi?
Ricordiamo che l’insieme degli interventi, qualora definiti, dovrebbe essere accompagnato da una risistemazione dei servizi di pertinenza alle attività (citiamo, in particolare, l’area interna dedicata a parcheggio). Ovviamente diciamo tutto questo affinché, in questa fase molto delicata per l’umanità intera, la sfera pubblica giochi ed eserciti al meglio la sua funzione, in relazione col privato sociale e con i cittadini, evitando sprechi, definendo nel merito ed al meglio le risorse e le priorità, mitigando gli interessi privati rispetto a quelli pubblici".