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Coronavirus: parla il medico lomagnese guarito FOTOGALLERY

Jakob Panzeri, 28 anni, è ricoverato al Sant'Anna di Como ma sta meglio e presto sarà dimesso.

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Una testimonianza toccante, quella di un giovane medico ricoverato perché durante l'esercizio della sua professione è stato contagiato, risultando poi positivo al Coronavirus. Jakob Panzeri, medico originario di Lomagna con studio a Verano Brianza, nel Monzese, è ricoverato al Sant'Anna di Como e presto potrebbe essere dimesso.

Jakob Panzeri è guarito dal Coronavirus

Il medico 28enne, già intervistato dal Giornale di Merate, nel pomeriggio di oggi, mercoledì 1 aprile 2020, si è collegato in diretta con Rai News 24, sul canale 48, per portare la propria testimonianza. "Sono ricoverato nel reparto di Medicina del Sant'Anna di Como - ha spiegato con il volto coperto da una mascherina - Adesso sto bene, non ho più tosse, né febbre, né nessun altro sintomo. Ho fatto un nuovo tampone e una nuova lastra al torace, stamattina abbiamo iniziato a parlare della data delle mie dimissioni".

Il virus contratto in prima linea

"Negli ultimi mesi ho lavorato, non mi sono tirato indietro - prosegue il medico di base - Ho prestato servizio alla Guardia medica di Besana e stavo per aprire il mio ambulatorio". E mentre sullo sfondo scorrono le immagini dell'inaugurazione del nuovo ospedale da campo con i vertici regionali e il presidente Attilio Fontana, Panzeri aggiunge: "E' bellissimo vedere queste immagini, la sanità lombarda è il massimo. Per quanto mi riguarda, ringrazio di cuore chi mi ha accolto all'ospedale di Cantù, dove sono arrivato in Pronto soccorso, e poi qui al Sant'Anna: in tutto il personale medico, infermieristico e ausiliario ho trovato umanità, professionalità e competenza".

Un pensiero ai colleghi

Il medico prosegue poi ricordando i colleghi medici, soprattutto coloro che a causa del virus hanno perso la vita. "A me non piace chiamarli colleghi, per me sono confratelli: abbiamo fatto tutti un giuramento, il giuramento d'Ippocrate, che è quello di servire la vita. Tanti di loro sono al lavoro senza mascherine perché non le hanno ed è sbagliato, dovrebbero essere nelle condizioni di poter lavorare in sicurezza, per se stessi e per i pazienti. Io sono fortunato perché oggi sono qui a raccontare quello che mi è successo, altri invece non ci sono più. Uno fra tanti, il dottor Roberto Stella, che per me è stato un maestro, un capitano che è morto sul campo".

"Rispettate le regole, la vita non è un reality"

L'intervento su Rai News 24 del medico lomagnese si è poi concluso con un appello a rispettare le regole. "State a casa, non è un gioco. La vita non è un reality, rispettate le regole. Se lo fate fate del male a voi stessi e agli altri. Se vogliamo la libertà ora è il momento del sacrificio, per tornare a riabbracciarci più forti di prima" ha concluso Panzeri.

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