Indagine della Finanza

Circonvenzione di una malata terminale, nei guai Giovanni Castagni di Charis

Bufera sul candidato sindaco alle ultime elezioni di Montevecchia, le accuse nei suoi confronti sono pesanti

Circonvenzione di una malata terminale, nei guai Giovanni Castagni di Charis
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Circonvenzione d’incapace e falsità in testamento olografo. Con il sequestro di beni per oltre 1,2 milioni di euro.

E’ una vera e propria bufera quella che si è abbattuta in queste festività natalizie su Giovanni Castagni, fondatore della Comunità Charis di Montevecchia e candidato sindaco alle ultime elezioni comunali vinte da Ivan Pendeggia. Sono pesanti le accuse che vengono mosse nei suoi confronti in seguito a un’indagine della Guardia di Finanza di Milano conclusa proprio nei giorni scorsi.

Nei guai Giovanni Castagni della comunità Charis

La Guardia di Finanza di Milano, su delega della locale Procura della Repubblica, ha sequestrato tutti i beni immobili e disponibilità finanziarie riconducibili all’asse ereditario di una signora defunta, vittima di circonvenzione d’incapace, per un valore di oltre 1,2 milioni di euro.

Le indagini, condotte dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano – Sezione di Polizia Giudiziaria presso la locale Procura della Repubblica, hanno permesso di accertare la falsificazione di un testamento olografo di una signora di 82 anni, venuta a mancare a novembre dello scorso anno, a favore di Giovanni Castagni, divenuto l’unico erede di tutti i suoi beni.

Gli accertamenti svolti hanno permesso di ricostruire come Castagni, all’epoca dei fatti vicepresidente di un’associazione di volontariato a sostegno di malati terminali, che la signora aveva iniziato a frequentare nell’ultimo periodo di vita, abbia indotto quest’ultima, abusando del suo stato di fragilità, all’elargizione di diverse migliaia di euro nonché a farsi carico delle rate di un contratto di finanziamento per l’acquisto di un’autovettura.

Tra l’altro, stando a quanto comunicato dal comando provinciale delle Fiamme Gialle di Milano, poco dopo il ricovero presso una struttura ospedaliera, Castagni avrebbe anche tentato di farsi nominare amministratore di sostegno della vittima, istanza poi rigettata dal giudice tutelare.

Le indagini avviate hanno consentito di congelare l’intero patrimonio, evitandone il depauperamento a favore dell’indagato, in danno dei legittimi eredi.

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