Airuno

Caso Gilardi, continua il botta e risposta tra Comitato Libertà e sindaco

Il sodalizio: "La risposta è arrivata tempestivamente, però è vaga: il sginor Carlo ci sarà o non ci sarà?"

Caso Gilardi, continua il botta e risposta tra Comitato Libertà e sindaco
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Caso Gilardi, continua il botta e risposta tra il Comitato Libertà e il sindaco di Airuno Alessandro Milani.

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Caso Gilardi, il Comitato Libertà replica al sindaco Milani

"La risposta del sindaco è arrivata tempestivamente, però è vaga: Carlo Gilardi ci sarà o non ci sarà?". Continua il botta e risposta tra il Comitato Libertà Carlo Gilardi e il primo cittadino di Airuno Alessandro Milani in merito alla presenza del professore airunese e di sua sorella Giuseppina, detta Sandra, all'inaugurazione del parco intitolato alla loro mamma in programma per domani, sabato 24 luglio 2021. Dopo una prima lettera scritta dal sodalizio per chiedere al borgomastro di invitare i due fratelli alla cerimonia, Milani ha replicato che l'invito c'era già stato e che presto avrebbe incontrato il signor Carlo in Rsa. La risposta, tuttavia, non è stata ritenuta sufficiente dal Comitato, che oggi, venerdì 23 luglio 2021, ha provveduto a indirizzare al Comune una nuova missiva.

"Preg.mo sig. sindaco, riscontro, a nome del Comitato, sua comunicazione di risposta pervenuta in data odierna e la ringrazio per la sollecitudine oltre che per l’iniziativa di avere conferito sull’argomento con l’amministratore di sostegno, avvocato Elena Barra - si legge nella lettera firmata dal legale Rita Rossi - Tuttavia, leggo di un confronto ma non dell’esito di esso, che conseguentemente temo debba presumersi negativo. Le chiedo, pertanto, ragguagli in merito e, nel caso in cui la partecipazione del signor Carlo sia stata esclusa, di conoscere le motivazioni che hanno condotto a tale decisione.
Il signor Carlo, che da mesi non può incontrare nessuno, sarà senz’altro lieto della sua visita. Purtroppo, però, per quanto lei sia il primo cittadino, non potrà portare al signor Carlo l’affetto e la riconoscenza degli altri concittadini in carne, ossa e anima. E dunque la sua visita, senz’altro apprezzabilissima, non potrà avere lo stesso valore emotivo ed esistenziale di una partecipazione effettiva all’inaugurazione. Ma, soprattutto, il signor Carlo non potrà muovere neppure un passo nel nuovo parco, quel parco che proprio lui e la sorella hanno reso possibile: rimarrà chiuso nella Rsa, coartato nella sua libertà personale che è un diritto assoluto garantito dalla Costituzione, non potrà respirare all’aria aperta osservando gli alberi piantati nella sua terra, quella terra che tanto ama (e il presente è d’obbligo!). Il Comitato si compiace poi per l’invito rivolto alla sorella del signor Carlo e le chiede di sapere se la stessa parteciperà personalmente all’inaugurazione. Rimango in attesa di suo cortese riscontro alla presente".

"Quale la paura che ha potuto far prendere una decisione così duramente custodialista, così ignara che esistono valori come la dignità personale e la libertà? La paura che il signor Carlo, novantenne, si dia alla fuga? O venga rapito da qualcuno? O magari raggiunto da chi lui
considerava un figlio ma che è stato stabilito essere un delinquente? O, più semplicemente, la paura delle parole che il signor Carlo potrebbe pronunciare? Ma, ci chiediamo, l’amministratore di sostegno lo sa che l’amministrazione di sostegno è in grado di fronteggiare ogni rischio al punto che non serve a nulla rinchiudere le persone?", sono le domande che si pone il Comitato.

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