Il contagio nelle Rsa

Casa di riposo di Monticello, 23 positivi al tampone

Sono 29 invece i decessi registrati da inizio emergenza a oggi.

Casa di riposo di Monticello, 23 positivi al tampone
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E' di 23 pazienti positivi e 12 negativi l'esito del tampone effettuato in queste ore sugli ospiti della Casa di riposo di Monticello. A comunicarlo ufficialmente è stata la dottoressa Arianna D'Antino, direttore sanitario della struttura.

Tamponi alla Casa di riposo di Monticello

Stando alla nota diffusa oggi, mercoledì 15 aprile 2020 alle 13.30, sono stati 35 gli ospiti della Rsa sottoposti a tampone e di questi 23 sono risultati positivi (12 ovviamente i negativi). "Tutti gli ospiti i cui tamponi sono risultati positivi attualmente risiedono in on reparto dedicato" ha sottolineato la direttrice della struttura.

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L'ultima nota della dottoressa D'Antino risaliva all'11 aprile, sabato di Pasqua: era stata l'occasione per riepilogare punto per punto la situazione in casa di riposo.
"A partire dal 20/02/2020 (data che viene usata da ATS per il monitoraggio dell’emergenza) ci sono stati 29 decessi. Di questi decessi, 5 possono essere considerati non correlabili a sospetto Covid. Abbiamo avuto ospiti francamente sintomatici e con forte sospetto di Covid che hanno avuto remissione dei sintomi e che attualmente stanno bene. Questi ospiti sono 10. Ad oggi (all’aggiornamento attuale) gli ospiti accertati positivi per Covid -19 sono due (entrambi ricoverati in ospedale). Da giovedì abbiamo eseguito 35 tamponi su ospiti sintomatici, tutti i tamponi sono ancora in fase di refertazione (il laboratorio di afferenza è all’ospedale San Gerardo di Monza). I tamponi sono stati concessi da ATS BRIANZA solo su ospiti sintomatici e solo per operatori che devono rientrare dalla malattia (vi è una normativa che prevede che vengano eseguiti 2 tamponi per ricerca di Sars Cov 2, dopo un periodo di remissione dei sintomi che devono necessariamente essere negativi per la riammissione al lavoro). Ho richiesto ad ATS anche tamponi su personale attualmente in malattia e sintomatico, ma non sono stati concessi. Come già anticipato nello scorso comunicato, dal 9 marzo i nostri nuovi ingressi in struttura sono bloccati: ad oggi gli ingressi da dimissioni ospedalieri sono stati 3".

Operatori in malattia

"Abbiamo diversi operatori in malattia, (la certezza di positività al Covid -19 è su quattro nostri operatori) ma per il momento riusciamo, grazie alla disponibilità di tutto il personale presente a garantire il benessere totale dei nostri ospiti. Alcune figure professionali (educatori e fisioterapisti) sono rientrati in supporto alle mansioni di assistenza e addirittura sono entrate in servizio 2 nuovi operatori sanitari che con coraggio hanno iniziato questa bellissima professione, addirittura prestando il loro servizio a titolo gratuito nei primi giorni. Abbiamo a disposizione tutti i dispositivi di protezione individuale idonei, non vi nego che l’approvvigionamento è stato ed è tuttora complicato! Ma siamo stati bravi noi, con immensa fatica e non solo economica a riuscire a fornire tutto, per garantire sicurezza ai nostri operatori! Dal 01/04/2020 tutti gli operatori operanti all’interno della struttura all’inizio del turno sono provvisti di: camice monouso o tuta monouso, grembiule impermeabile, cuffia, maschera oculare protettiva, mascherina FFP2, guanti e calzari".

Non è tempo per le polemiche

"Non è tempo di polemiche certo, ma è tempo di dire (con il cuore in mano!) che le realtà come la nostra sono sempre esistite, probabilmente però i riflettori erano puntati su altro, ad esempio su quella che sembrava solo un’emergenza ospedaliera. Ci siamo sempre stati, in silenzio (e non per nascondere qualcosa!) garantendo ai nostri ospiti (a tutti, a quelli in buona salute e a quelli che purtroppo non ci sono più), quella famosa dignità …in cui profondamente crediamo! I numeri di partenza per capire il fenomeno che ha interessato tutti, ma nello specifico noi, sono quelli dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) aggiornati al 6 di aprile scorso: confermano che la popolazione anziana è quella sensibilmente più a rischio. Il 70,5% dei morti per Covid ha oltre 70 anni di età. Questa non è mera statistica (lascio questi dati agli epidemiologi che possono darvi risposte sui numeri) ma ovviamente in strutture dove il 100 % degli ospiti rientra in questa fascia di età, difficile pensare che questo nemico invisibile non passa mietere le sue vittime".

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