Api Lecco, "Decreti: cosa migliorare per dare un futuro all’Italia"
Le proposte di Confapi e Api Lecco inoltrate al Governo a favore delle imprese: tagliare la burocrazia, liquidità immediata, favorire e semplificare la riapertura
Api Lecco ha aderito alle proposte che Confapi nazionale ha presentato al Governo per poter semplificare l’accesso al credito per le imprese e la ripresa del lavoro durante l’emergenza Covid-19. "Riteniamo che i decreti finora approvati debbano essere ulteriormente migliorarti per poter garantire un futuro alle nostre aziende, ai migliaia di lavoratori che ne fanno parte e di conseguenza anche alle loro famiglie" spiegano dall'associazione delle piccole e medie imprese lecchesi.
Ecco quindi le proposte
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Decreto liquidità
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È prioritario per la tenuta del sistema produttivo assicurare liquidità immediata per tutti senza valutazione del merito creditizio. L’unico modo affinché il sistema bancario affidi le imprese a prima richiesta, evitando l’allungamento delle tempistiche delle istruttorie per la valutazione del merito creditizio e con la certezza della concessione del credito, è che la garanzia pubblica sia estesa al 100%.
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Commisurare la durata dei nuovi finanziamenti alle effettive tempistiche delle imprese di assorbire l’impatto del lockdown, portando la durata massima da 6 a 15 anni.
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Parallelamente anche la proroga dei termini di sospensione del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza non può non essere commisurata ai tempi di reale superamento della crisi, perché è inevitabile che i bilanci delle imprese siano in sofferenza per alcuni anni.
L'apertura delle attività economiche
- Con grande senso di responsabilità siamo consapevoli che l’indispensabile accelerazione della riapertura delle attività economiche, per la loro stessa sopravvivenza, non può non essere abbinata alla necessità di implementare nuove misure di sicurezza, su solide basi medico-scientifiche, nei luoghi di lavoro a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori.
- È tuttavia fondamentale che l’Italia, sulle tempistiche per la riapertura, mantenga un allineamento con i principali paesi europei, in quanto in una economia interconnessa, un disallineamento genererebbe condizioni di concorrenza differenziate che darebbero un danno strutturale e non congiunturale al sistema produttivo italiano.
- Spostando il focus sul problema occupazionale, si ritiene fondamentale introdurre un incentivo al reintegro in azienda della forza lavoro, sotto forma di un credito d’imposta commisurato alla quota della forza lavoro reinserita in azienda, oltre il 50%. La misura garantirebbe un minor ricorso agli ammortizzatori sociali, creando un meccanismo virtuoso sul fronte occupazionale e dei consumi.
La fase di ripresa
Oggi è necessario avviare un rapido percorso di sburocratizzazione per permettere alle imprese di riaprire e performare il più velocemente possibile.