Pierino Penati in vendita all'asta
Il prezzo degli immobili dello storico ristorante di Viganò (che fino al 2023 aveva la stella Michelin), fissato in circa 800mila euro, è destinato a scendere. Lo chef Theo Penati: "L'attività prosegue, è l'occasione per rilanciarci"
Ristorante, appartamento e pertinenze, in vendita all’asta per poco meno di 800mila euro. E’ andata deserta la prima vendita degli immobili di via 24 Maggio a Viganò che ospitano Pierino Penati, pezzo di storia della ristorazione brianzola, che fino al 2022 poteva fregiarsi della stella Michelin.
Pierino Penati, all'asta l'immobile del ristorante
Come scrive in esclusiva il Giornale di Merate di questa settimana, nello studio dell’avvocato Roberto Bonacina di Costa Masnaga mercoledì 10 luglio non si è presentato nessuno, nella speranza, come è pressoché certo, che al prossimo giro, in autunno, il prezzo scenda. Tra gli acquirenti potrebbero esserci gli imprenditori che Theo Penati, figlio di Pierino e chef del locale che prosegue la sua attività indipendentemente dalla sorte degli immobili all’asta, ha coinvolto in un progetto di restyling dell’attività che la sua famiglia conduce dal 1940.
«Io dal 2017 conduco il ristorante con la mia società e sono in affitto nello stabile di proprietà di mio padre - spiega lo chef Theo Penati, che ha colto l’occasione per fare chiarezza in una vicenda che in paese ha generato chiacchiere e preoccupazione - Senza entrare nello specifico, perché si tratta di questioni delicate, a mio padre alcune cose non sono andate bene e purtroppo nella vita di un imprenditore può succedere anche questo. Il locale è aperto, funziona bene e proprio questa storia mi ha dato lo slancio per cambiare pelle: ho un progetto industriale ben preciso, sostenuto da alcuni imprenditori, per portare la nostra attività sui nuovi livelli che il mercato ci chiede, pur senza perdere il legame con la tradizione».
Ed è possibile insomma che proprio la cordata alle spalle di Theo Penati possa rilevare gli immobili che ospitano oggi il ristorante. «C’è questa ipotesi, ma anche se il proprietario futuro sarà qualcun altro parleremo con lui del nostro progetto e proseguiremo la nostra attività in questo stesso posto. Da questo punto di vista ci sentiamo tranquilli» prosegue lo chef.
Non è stato un percorso semplice, quello affrontato dal celebre ristorante di Viganò negli ultimi anni: nel 2020 e 2021 ci si è messo il Covid con le restrizioni che tutti gli operatori del settore hanno dovuto affrontare; a fine 2022 i rincari energetici costrinsero i proprietari a chiudere dalla domenica sera al mercoledì; nel 2023 è giunta la notizia della perdita della stella Michelin, che «Pierino» aveva da tantissimi anni.
«Forse in altri settori queste vicende passano inosservate, nel nostro caso stanno facendo un po’ discutere e ovviamente ci dispiace perché avremmo preferito confinarle in un ambito privato - riflette Theo Penati - Per certi versi però tutta questa storia ci rincuora, perché tanta gente ci sta facendo capire che ci vuole bene, capisce che il nostro ristorante di famiglia ha sempre guardato prima alla persona e poi al cliente. Ribadisco, noi proseguiamo a testa alta e invitiamo tutti a venirci a trovare. Questa vicenda ci consentirà di ripartire con ulteriore slancio, ne sono certo».
Matteo Scerri