La piccola Anthea, la vita che germoglia grazie all'aiuto della scienza
Quella di Beatrice Proserpio, di suo marito Saverio Lamari e della loro bimba, residenti a Barzanò, è una vicenda straordinaria: la procreazione medicalmente assistita e la loro forza di volontà hanno reso possibile un grande sogno

Porta il nome di una delle Grazie della mitologia greca e il suo nome significa fiore, bocciolo. Anthea ad agosto - il 25 per la precisione - compirà due anni e i suoi genitori non potevano scegliere nome più adatto per lei, che è stata il «germoglio» del loro amore e di una volontà che ha superato ostacoli, preoccupazioni e pure qualche porta chiusa in faccia. Trasformata in realtà dalla scienza, grazie alla procreazione medicalmente assistita.
Quella di Beatrice Proserpio, di suo marito Saverio Lamari e della loro bimba, residenti a Barzanò, è una storia straordinaria, di quelle che infondono speranza a tante coppie che desiderano ardentemente avere un figlio. L’ha raccontata la mamma di Anthea in un libro, pubblicato nei giorni scorsi, edito da Giuseppe De Nicola Editore e intitolato «Tra i battiti dei nostri cuori» (è acquistabile anche contattando direttamente l'autrice tramite social): un titolo non certo casuale, perché proprio il cuore, in tutte le sue interpretazioni, è al centro delle vicende di questa famiglia.
La storia della piccola Anthea
Saverio, infatti, da sempre affetto da cardiopatia dilatativa, l’8 novembre 2016 ha ricevuto un cuore nuovo e da quel giorno, ogni anno, di compleanni ne celebra due, con tanto di torta e candeline: quello anagrafico e quello della sua rinascita. Beatrice, che nel 2017 è diventata sua moglie, ha scritto la storia di suo marito, ma che inevitabilmente è stata anche la sua, tra sofferenza, paura, speranza e gioia sconfinata, in un piccolo volume dal titolo «Tra i battiti del tuo cuore».
Un racconto che oggi è parte integrante di un libro che parla della vita in tutte le sue forme, dal trapianto di organi fino alla volontà di dare alla luce un figlio, resa possibile dalla procreazione medicalmente assistita.
«Quando abbiamo maturato il desiderio di diventare genitori ci siamo dovuti scontrare con problemi di fertilità, probabilmente dovuti alla malattia o comunque a tantissimi anni trascorsi in cura - racconta Beatrice, che oggi ha 44 anni, otto in meno del marito - Di porte in faccia ne abbiamo ricevute tante, anche perché erano gli anni della pandemia e molti medici dicevano di avere cose più importanti a cui badare. Alcuni rifiuti poco educati ci hanno ferito profondamente, ma non hanno scalfito la nostra speranza di riuscire ad avere un bambino nostro, senza ricorrere all’adozione o alla fecondazione eterologa, due strade che non volevamo percorrere».
Il "miracolo" della procreazione medicalmente assistita
La speranza si è incarnata nel dottor Massimiliano Elli, chirurgo e ginecologo specializzato in medicina e biologia della riproduzione. «Saverio nel 2022 si è sottoposto a una procedura chirurgica che si chiama Tese, di lì a poco il miracolo è avvenuto: sono rimasta incinta - spiega Beatrice - Purtroppo quel bimbo l’abbiamo perso dopo qualche settimana, ma non ci siamo persi d’animo. Dopo quell’episodio così triste, finalmente è arrivata Anthea».

Una bimba splendida, nata il 25 agosto 2023 all’ospedale Sacco di Milano e che, anche se ancora non parla, è la voce narrante del libro scritto dalla sua mamma. «Come nel periodo del trapianto di cuore di Saverio, anche in questi mesi ho annotato tutte le nostre emozioni in un diario - prosegue la mamma della piccola - Amo scrivere da sempre, sapevo che prima o poi tutti quei pensieri li avrei messi in ordine e così ho fatto, prendendomi la licenza di raccontare la storia dal punto di vista di Anthea».
Che il giorno della pubblicazione del libro, la mamma ha fotografato sul pavimento di casa, circondata da tanti volumi. «Del resto lei c’è sempre stata: prima nei nostri pensieri, poi nella mia pancia, infine qui con noi». E grazie a lei, i cuori che battono, nella loro casa di Barzanò, sono diventati tre.
Matteo Scerri