Guida Gambero Rosso, i migliori ristoranti di sushi a pochi chilometri dal Meratese
La guida fatta da Gambero Rosso: ecco quelli che si aggiudicano le tre bacchette
Gambero Rosso, oltre a selezionare i migliori fornai del territorio, ha stilato una guida con i migliori ristoranti di sushi della regione Lombardia. Nessuno di quelli selezionati è presente nella nostra zona ma vi basterà prendere un mezzo e fare qualche chilometro per poterli raggiungere e assaggiare un sushi prelibato. Di seguito potrete trovare tutti quelli che si sono aggiudicati le tre bacchette (il punteggio massimo che si poteva raggiungere)
"Tre bacchette": i migliori ristoranti di sushi
Il primo ristorante che potete trovare è Miyabi a Bergamo in via San Francesco D'Assisi, 5b. Da 12 anni lo chef giapponese Katsuhiko Ochiai ha fatto conoscere a Bergamo la sua cucina di qualità con il suo locale nel centro cittadino. Il loro punto di forza è la selezione accurata del pesce. Merita il menù degustazione a 42 euro. I dolci sono preparati da Noriko, moglie dello chef e pasticciera. Il servizio è veloce, sorridente e scattante.
A Milano
In via L. Papi 18 possiamo trovare il ristorante Ichikawa. All'interno al grande bancone, riservato ad Haruo Ichikawa e ai suoi aiutanti, è possibile accomodarsi per un'esperienza di maggiore intimità se si opta per il menu omakase. A fare la differenza è la qualità della materia prima, sulla quale, evidentemente, non si transige. La carta dei vini spazia tra le principali produzioni italiane. Una particolare attenzione è dedicata ai sake, tipici vini giapponesi, che si possono gustare sia caldi che freddi.
In piazza Alvar Aalto, all'interno dello stiloso ristorante Aalto, va in tavola una delle esperienze più autentiche e appaganti per gustare la cucina simbolo del Sol levante. Da Iyo Omakase, grazie al maestro Masashi Suzuki che accoglie solamente 8 persone al bancone, è possibile vivere un esperienza Omasake. Il servizio è di classe.
Nobu Milano si trova in via G. Pisoni 1. Nobuyuki Matsuhisa partì dalle retrovie per fondare il suo impero che esiste tutt'oggi. Qui a Milano la cucina è affidata ad Antonio D'Angelo che aggiunge un tocco di italianità a una cucina che parte dall'idea di unire giapponesi all'estro sudamericano. Di giorno è attivo il Sushi bar, di sera il ristorante ha una proposta più complessa con piatti anche caldi.
Nei pressi del Castello Sforzesco si trova il ristorante Nobuya seguito dallo chef Niimori Nobuya. La sua cucina è consapevole e lontana da certe stilizzazioni che banalizzano la cucina giapponese in Italia. L'ambiente è elegantissimo e il servizio è impeccabile.
In corso Garibaldi, il locale di Naoko Aoki, Osaka, è un vero e proprio labirinto di sale e salette piuttosto spartane ma che riproducono l'atmosfera delle izakaya. Lo chef, Takimoto Takaaki, confeziona un menu estremamente ricco che non si limita al pesce crudo ma esplora anche terreni più confortevoli. Caratteristica tipica del locale sono le pietanze Nabe che vengono cotte direttamente dal cliente con l'aiuto di un piccolo fornelletto.
In via B. Eustachi 20 è possibile un ristorante che ha vinto il "premio speciale: i maestri del sushi": Shiro Poporoya. Aperto nel 2007 e ristrutturato nel 2023 ora è in mano alla figlia del mitico fondatore Shiro e allo chef Ikeda Osamu. L'ambiente è pieno di piacevoli richiami alla tradizione delle trattorie giapponesi. Sono molto frequenti serate e a tema e di degustazione.
Il pasto concepito come "una serie di onde" è un concetto che possiamo conoscere solo nel locale Wicky's innovative Japanese cuisine di Wicky Priyan. Qui, infatti, vengono servite 4 "onde": la prima dedicata al pesce crudo, la seconda all'arte del sushi e del maki, la tersa ai piatti più elaborati dello chef cingalese e infine, la quarta è quella del dolce.
In via G. Galilei (5), in prossimità di porta nuova, è possibile trovare un locale total white ricco di quadri che colorano e riscaldano l'atmosfera. Questo è Yoshinobu, il regno di Yoshi Kurio, maestro di sushi. Da oltre un decennio a Milano propone alla città un ristorante di pesce con un'attenzione metodica nella selezione e nell'acquisto della materia prima. A seconda di cosa trova nascono le differenti proposte del menu, soprattutto nelle fantastiche bento box dove la combinazione dei piatti cambia con frequenza. Si può mangiare ai tavoli o al bancone e si è serviti da un personale gentile e professionale.
Irene Panzeri