Dona 100mila euro all'ospedale: l'ultimo gesto d'amore prima di morire
Con il suo contributo Giovanni Cosco il 43enne, di Vercurago, tetraplegico dal 2011 a seguito di un incidente in moto e scomparso lo scorso febbraio per una grave infezione, ha permesso all'Asst lecchese di allestire un ambulatorio per la terapia del dolore anche al Mandic di Merate
Dona 100mila euro all'Asst di Lecco. E' l'ultimo gesto d'amore che Giovanni Cosco, 43enne di Vercurago, tetraplegico dal 2011 a seguito di un incidente in moto e scomparso lo scorso febbraio per una grave infezione, ha voluto fare prima di morire. La donazione è stata presentata ufficialmente martedì mattina.
Dona 100mila euro all'Asst di Lecco: l'ultimo gesto d'amore prima di morire
Questo gesto di generosità permetterà di migliorare i gia ottimi servizi offerti, rafforzando l'impegno di tutti gli operatori nell'offrire assistenza sanitaria di qualità.
Paolo Favini, Direttore Generale ASST Lecco
"Non scopriamo certo oggi la sensibilità dei lecchesi e dei meratesi verso i loro ospedali, ne abbiamo avuto prova solo qualche giorno fa. Anche questa donazione è un segno tangibile del sostegno e della fiducia che la comunità dimostra verso la Terapia del Dolore e il nostro impegno nell'assicurare cure di alto livello. Ringraziamo di cuore il donatore per questo gesto e atto di generosità, tanto più che è stato compiuto in forma anonima. Questa donazione rappresenta un passo significativo nel nostro percorso verso l'eccellenza nell'assistenza sanitaria
e contribuirà notevolmente al benessere dei nostri pazienti e alla comunità nel suo complesso".
Paolo Maniglia, responsabile SSD Terapia del Dolore ASST Lecco
"Siamo abituati a concepire il dolore come qualcosa di passeggero, un allarme, spesso un ostacolo. Anche solo pensare che il dolore possa essere costantemente presente nella nostra vita o in quella dei nostri cari ci spaventa. Ma spesso il dolore unisce e lega più di quanto possiamo pensare. Oggi voglio salutare G. che mi ha insegnato che spesso bisogna cercare di risolvere i piccoli problemi perché quelli grossi spaventano. E voglio ringraziare E. che ha deciso di credere in noi e in quello che facciamo. Oggi voglio dedicare i nostri sforzi e il nostro lavoro a chi ha dolore ma soprattutto a chi si prodiga costantemente giorno per giorno, ora per ora a cercare di alleviare le difficoltà e le problematiche di chi sofre di dolore cronico.in gergo tecnico li chiamiamo caregiver. Più poeticamente potremmo vederli come degli angeli. In realtà sono persone comuni ma con un dono veramente prezioso, un Cuore. Grande, molto grande. Grazie".
Servizio completo sul Giornale di Merate in edicola in via eccezionale questo sabato 23 dicembre e non martedì prossimo per via delle festività natalizie.
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