Malumori e lamentele

Autobus pieni che saltano le fermate: le famiglie degli studenti protestano

Succede in tutto il territorio meratese e casatese: la gestione del servizio di trasporto pubblico locale non è ottimale.

Autobus pieni che saltano le fermate: le famiglie degli studenti protestano
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Autobus pieni che saltano fermate, studenti accalcati fuori dalle scuole che si accalcano per salire sull’unico pullman utile per tornare a casa e una situazione di pericolo quotidiana percepita dai ragazzi, dalle loro famiglie, ma anche dagli autisti dei mezzi.

Autobus pieni, le famiglie si lamentano

E’ un tema particolarmente sentito, annoso, ma mai affrontato con efficacia dalle istituzioni, quello del trasporto pubblico che attraversa i paesi del Meratese e Casatese e che conduce al polo delle scuole superiori di via dei Lodovichi ma anche, in direzione opposta, verso l’istituto Greppi, il Fumagalli di Casatenovo e il Gandhi di Besana.

La lettera di un papà alla Provincia

L’ultimo di una lunga serie di disservizi lo ha raccontato al nostro Giornale un papà residente a Merate, che ha inviato una lettera alla presidente della Provincia Alessandra Hofmann perché possa affrontare la questione, che preoccupa centinaia di famiglie in Brianza. «Le scrivo per segnalare la situazione trasporto scolastico per la linea D70 della società “Arriva” da Airuno a Besana - ha scritto il genitore meratese - Chi sale a Merate non trova mai posto a sedere fino alla fermata di Monticello, dove scendono molti studenti che si recano all'istituto Greppi. Il 17 ottobre l'autista non si è fermato a Missaglia, lasciando a piedi gli studenti dicendo di essere stufo di questa situazione: ha detto ai ragazzi di farsi sentire nelle sedi appropriate in quanto le numerose segnalazioni degli stessi autisti non vengono ascoltate. Non solo non vengono rispettate le varie norme Covid, ma mancano anche le condizioni per un viaggio sicuro per le norme stradali. Non so cosa possa succedere in caso anche di un piccolo incidente».

L'investimento avvenuto fuori dal Viganò

Una lettera, quella del papà meratese, nella quale si rispecchiano tantissimi altri genitori del territorio, che da tempo segnalano condizioni inaccettabili di viaggio per i loro figli. Emblematico quello che è accaduto fuori dall’istituto Viganò lo scorso 16 settembre, quando a causa della calca all’arrivo del bus uno studente di Lomagna è finito con la gamba sotto la ruota del mezzo procurandosi una frattura. Altri due ragazzi, cadendo, sono rimasti feriti.

Non che quell’episodio sia servito da lezione: le resse all’arrivo degli autobus continuano a essere scene quotidiane, perché spesso di pullman ce n’è soltanto uno e se non si riesce a salire non c’è altro modo di tornare a casa con un mezzo pubblico.

Matteo Scerri

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