Baita crollata: la Liberazione si festeggia in chiesa
Per la prima volta, infatti, dopo anni le celebrazioni del 25 aprile non si sono tenute alla baita di Pessina, interessata da un crollo strutturale nelle scorse settimane che ha reso inagibile la zona
Baita crollata: la Liberazione si festeggia in chiesa. E' stata una Festa della Liberazione diversa dal solito quella celebrata nella mattinata di oggi, 25 aprile 2024, nella chiesa parrocchiale di San Donnino di Giovenzana, a Colle Brianza. Per la prima volta, infatti, dopo anni le celebrazioni del 25 aprile non si sono tenute alla baita di Pessina, interessata da un crollo strutturale nelle scorse settimane che ha reso inagibile la zona.
Baita crollata: la Liberazione si festeggia in chiesa
"Saremmo tutti voluti essere a Pessina - ha affermato il sindaco Tiziana Galbusera - simbolo della nostra storia di resistenza e di cristiana ospitalità. Purtroppo, la situazione della cascinetta, non ha consentito un accesso all'area in sicurezza. La speranza è quella di poterla ripristinare e lasciarla in eredità alle generazioni future in memoria dei sacrifici di coloro che diedero la vita per la democrazia e la libertà di cui oggi godiamo".
Le celebrazioni si sono aperte alle 10.30, in chiesa a Giovenzana, con la celebrazione della Santa Messa da parte del parroco don Alberto Pirovano, alla presenza delle autorità civili e dei rappresentanti delle varie associazioni del territorio.
"Quest'anno - ha continuato Galbusera - celebriamo insieme per la 5° volta il 25 aprile. Oggi ci sembra normale poter esprimere le nostre opinioni, fare manifestazioni, andare dove vogliamo, studiare la storia per quello che è. Ma la liberà non è scontata, è stata una conquista dura e sanguinosa, frutto del coraggio di donne e uomini che si sono ribellati alla dittatura e ci hanno consegnato l'Italia di oggi".
Poi ancora: "La gran parte di noi è nata in un'Europa senza conflitti e non avremmo mai immaginato di ritrovarci una guerra a meno di 2 mila km, di sentire minacce di uso di armi altamente distruttive, di assistere all'escalation della guerra tra Israele e Hammas, di vedere tanta distruzione e tanti morti anche tra i civili, ed abbiamo paura, temiamo che questi conflitti si allarghino portando a una catastrofe. Qui oggi riaffermiamo con forza le parole di Papa Francesco: "negoziate, basta distruzioni!" sperando che prevalgano le vie della diplomazia e del dialogo e non si ceda alle logiche della vendetta.
Oggi siamo qui per riaffermarlo e per dire a voce alta che vogliamo per tutti libertà e pace, che ci sentiamo uniti al di là delle ideologie o delle differenze di pensiero, il 25 aprile è una data che ci accomuna: la libertà è importante per tutti, ricordiamoci come l'abbiamo ottenuta e preserviamola trasmettendo ai giovani quei valori che sono stati conquistati con tanti sacrifici 79 anni fa".
I ringraziamenti alle associazioni
A conclusione della cerimonia, prima della benedizione della corona ai caduti e del minuto di silenzio, il sindaco ha rivolto il proprio personale ringraziamento al Gruppo Alpini, alla Protezione Civile, all'Avis, a don Alberto, al coro e a tutti i cittadini.