"Ai leoni da tastiera (anche nostrani) ricordiamo che il vero coraggio è quello di Silvia Romano"
I componenti del gruppo Cambia Merate intervengono sul caso di Silvia Romano e sugli attacchi rivolti alla giovane
La notizia della liberazione di Silvia Romano è motivo di grande gioia per tutti gli italiani. Al pensiero espresso dal Capo dello Stato Sergio Mattarella per il rientro in Italia della cooperante lombarda, dopo un anno e mezzo di prigionia, intende aderire il Gruppo consiliare “Cambia Merate! Con Aldo Castelli”.
Non possiamo inoltre non riconoscerci nelle parole di don Enrico Parazzoli, parroco del quartiere milanese del Casoretto, dove vive Silvia. “Spero per lei che mantenga nell’animo il desiderio di fare del bene. Ma sono certo che lo farà. E spero quello che ha detto lei stessa, ovvero che possa passare tanto tempo con la sua famiglia per recuperare la fatica di un anno e mezzo di prigionia, che al di là delle condizioni in cui è avvenuta, è comunque una esperienza traumatica. Per questo bisognerebbe che ci fosse nei confronti di questa ragazza e di quello che ha vissuto un principio di profondo rispetto”.
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Rispetto che da più parti sta venendo meno. Agli infimi e pavidi attacchi di leoni da tastiera, anche nostrani e qualificati, che si stanno riversando su Silvia Romano, ricordiamo che il vero coraggio è quello dimostrato da una giovane partita per fare del bene ai meno fortunati del pianeta e che si è trovata vittima della criminalità fondamentalista, circostanza che impone piuttosto un riguardoso silenzio da parte di tutti. Dell’esito favorevole di questa vicenda dobbiamo essere riconoscenti anzitutto ai tanti servitori dello Stato che in silenzio e con dedizione hanno lavorato in questi lunghi mesi per liberare la nostra conterranea.
Aldo Castelli, Patrizia Riva, Gino del Boca, Alessandro Pozzi, Roberto Perego