Dopo 4 anni

Il cisanese Roberto Donadoni torna ad allenare

La vecchia gloria del Milan proverà a salvare lo Spezia, in difficoltà nel campionato di Serie B

Il cisanese Roberto Donadoni torna ad allenare

Il cisanese Roberto Donadoni torna ad allenare. Lo fa dopo cinque anni d’inattività, alla guida dello Spezia, società che dopo le difficoltà di questo inizio di stagione occupa i bassifondi della classifica di Serie B.

Roberto Donadoni torna in panchina

Chi pensava che la carriera da allenatore di Roberto Donadoni, classe 1963, originario di Cisano Bergamasco, fosse finita, si sbagliava.

Dopo il periodo del Covid trascorso in Cina, alla guida dello Shenzen, a distanza di cinque anni ha deciso di accettare una nuova – difficile – sfida. Nel campionato di Serie B, alla guida di uno Spezia in crisi, tra le ultime della classe del campionato.

L’ultima esperienza in panchina permise a Donadoni, che è sempre stato legato alle sue origini cisanesi, di rendersi utile per la sua comunità: vivendo lui in Cina, infatti, aveva recuperato una maxi fornitura di mascherine (ben 16mila) e aveva trovato il modo di farle avere al sindaco di allora Andrea Previtali.

L’ex campione del Milan era stato poi ringraziato pubblicamente in municipio.

Una delle ultime apparizioni pubbliche di Donadoni è invece avvenuta in Regione Lombardia, quando gli era stata consegnata l’ambita guirlande d’honneur dalla Federation Internationale Cinema Television Sportifs nell’ambito della rassegna “Sport Movies & Tv”.

Il nome del Roberto Donadoni calciatore è storicamente legato all’Atalanta, società nella quale ha esordito da giovanissimo nel 1981, ma soprattutto al Milan e alla Nazionale, con un in mezzo alla carriera una breve parentesi a New York e il tramonto calcistico in Arabia nell’Al Ittihad.

La sua carriera da allenatore è invece iniziata a Lecco nel 2002: in una stagione non semplice, condizionata da un esonero contestatissimo dai tifosi e da un ritorno sul finire dell’annata, i blucelesti si fecero apprezzare per vittore di prestigio e bel gioco, prima del fallimento avvenuto in estate.

 

Si è poi seduto sulle panchine di Livorno, Genoa, Napoli, Cagliari, Parma, Bologna e Shenzen. Nel 2006 raccolse l’eredità di Marcello Lippi alla guida della Nazionale dopo il Mondiale vinto in Germania.

Ora, per lui, una nuova sfida calcistica. L’ennesima di una carriera davvero lunga e piena di soddisfazioni.