5-9 luglio

Verdone e Bellocchio ospiti del Lecco Film Fest 2023

"Ridestare lo stupore": questo il motto di questa edizione

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Lecco Film Fest, pronti per l'edizione 2023: da lunedì 5 luglio a domenica 9 appuntamenti pomeridiani con dibattiti e momenti di dialogo e confronto e appuntamenti serali con proiezioni cinematografiche, con ospiti di rilievo come Carlo Verdone - che l'anno scorso non aveva potuto partecipare causa Covid, ma ha mantenuto la promessa di essere presente quest'anno -  e il regista Marco Bellocchio.

Lecco Film Fest 2023, all'insegna del motto "Ridestare lo stupore"

Così monsignor Davide Milani, parroco e prevosto di Lecco, presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo e direttore della rivista del Cinematografo, ha presentato l'edizione 2023:

"Questa è la consegna che ci ha lasciato papa Francesco: ridestare lo stupore. Il cinema non è solo intrattenimento: in un periodo di guerre come questo, il cinema rappresenta una luce di speranza, perchè è l'arte dello stupore per eccellenza. Oggi l'Italia è spesso definita come un Paese in cui tutti scrivono libri e nessuno li legge: questo manifesta il trionfo dell'io che ha sempre da dire ma non ascolta nessuno; non siamo più capaci di stare di fronte ad una rivelazione, anche con la "r" minuscola. Questa rassegna invece ci obbliga a ritornare spettatori.
Anche quest'anno il festival rinnova la collaborazione con Confindustria Lecco Sondrio e con i partner istituzionali: Comune di Lecco, Regione Lombardia, fondazione Cariplo, Camera del Commercio, Fondazione Comunitaria del Lecchese e Provincia di Lecco. Grazie anche ai tanti sponsor che ci sostengono".

Un festival che indaga la complessità del presente

"Il Lecco Film Fest è un bel regalo alla città di Lecco - ha proseguito Plinio Agostoni, presidente di Confindustria Lecco Sondrio - che si rinnova di anno in anno e di cui Confindustria è un supporter molto convinto. E' un festival per chi ama la vita, che affronta le domande sull'esistenza nella nostra realtà sempre più complessa, dalla transizione ecologica alla sempre più diffusa digitalizzazione al nuovo rapporto uomo - donna e alle nuove dinamiche familiari, attraverso il cinema, un veicolo molto impattante ed efficace. Sono orgoglioso che la città sia sempre più partecipe, soprattutto per quanto riguarda i giovani".

Presente anche Steve Dalla Casa, direttore del Torino Film Festival

Presente alla serata di presentazione, che si è tenuta nella serata di ieri, lunedì 5 giugno 2023, al ristorante "Da Giovannino" a Malgrate, anche Steve Dalla Casa, direttore del Torino Film Festival, nonchè conduttore di "Holliwood party" - che nel 2024 compirà 30 anni, raggiungendo così il record di trasmissione più lunga della Rai con lo stesso conduttore - giornalista della stampa, attore e critico cinematografico: "Il festival di Torino è nato nell’82 perchè all’epoca Torino era una città fantasma in cui avevano chiuso i maggiori stabilimenti, così fu fatto un piano strategico per rilanciare la città attraverso la cultura e lo spettacolo. Si decise così di investire anche sul cinema. Gianni Rondolino, il mio professore universitario - all'epoca io ero un giovane ricercatore - scelse me e Alberto Barbera per pensare all'organizzazione: doveva essere un festival senza parate e tappeti rossi, ma rivolto al pubblico; un festival che parlasse principalmente ai giovani. Credo che il festival di Lecco sia così partecipato perchè c’è in città l'esperienza bellissima del cinema Aquilone, uno dei cinema che lavora meglio su tutto il nord Italia dal punto di vista del coinvolgimento: il festival diventa quindi una protesi, un'aggiunta, un'eccezione, che si colloca però in un panorama di quotidianità già presente".

Steve Dalla Casa

Lecco Film Fest: un regalo per la città di Lecco

"Grazie alla Fondazione Ente dello Spettacolo - queste le parole del sindaco Mauro Gattinoni - abbiamo vinto una scommessa: Lecco è conosciuta come la città senza cinema, e invece proprio noi ospitiamo questo festival, che ha sempre suscitato entusiasmo, che ha attirato diversi sponsor e grazie al quale si sta iniziando a radicare una cultura attorno a questa forma d'arte, accrescendo la coscienza critica e la consapevolezza, i veri lasciti di questa rassegna. La nostra città vivrà un'esposizione mediatica importante questa settimana, per questo per noi il festival è un grande regalo, che fa bene a tutti".

Monsignor Davide Milani, il presidente Plinio Agostoni e il sindaco Mauro Gattinoni

"Il presidente Fontana ha sempre creduto in questa iniziativa - ha proseguito il consigliere regionale Mauro Piazza - L'anno scorso in questi giorni la città è stata molto coinvolta: è bello passeggiare e trovare ovunque i segni del festival, dai momenti di approfondimento a quelli serali di proiezione, ed è bello vedere coinvolti soprattutto i giovani. Questo festival è un vero e proprio fiore all'occhiello per il nostro territorio".

Il consigliere Mauro Piazza

"Vivendo da bambino in un piccolo paese - ha aggiunto il prefetto Sergio Pomponio - ho avuto la fortuna di avere un cinema che rinnovava le proiezioni di giorno in giorno, così mi sono fatto una piccola cultura cinematografica. L'anno scorso la presentazione del Lecco Film Fest è stata una delle mie prime cene ufficiali in città e, partecipando da ospite al festival, ho sentito molto forte il senso di comunità che lo permea. Quando penso allo stupore mi viene in mente la tanto decantata meraviglia dei testi della grecità, la stessa che emerge nella capacità del festival di coniugare eternità e quotidianità. Sono molto curioso e mi aspetto molto dall'edizione di quest'anno, auguro di continuare a stupirci sempre".

Il prefetto Sergio Pomponio

Il manifesto di Vitali: una caravella in cerca di un nuovo mondo da scoprire

Il manifesto del festival (di cui sotto la foto) è stato realizzato dall'artista di fama internazionale Velasco Vitali, che ha spiegato di averlo realizzato in 24 ore.

Questo il messaggio principale che il manifesto trasmette: "Per attraversare l'oceano bisogna avere la consapevolezza di aver perso di vista la riva". E infatti l'immagine dipinta è quella di un veliero - nella fattispecie una caravella, come quella su cui salpò Colombo alla volta del Nuovo Mondo - sovrastata da più lune, immagini poetiche per eccellenza, che trasmettono incanto e mistero.

E in effetti l'immagine calza proprio a pennello, come ha sottolineato la curatrice artistica Angela D'Arrigo: "Il festival è nato nel 2020: in piena pandemia. Direi che è stato proprio un modo per lasciare la riva verso un oceano ignoto".

Al centro, Angela D'Arrigo

Il programma del festival: come fare oggi a ridestare lo stupore?

Proprio Angela D'Arrigo ha illustrato in generale il programma del festival: il macro tema "ridestare lo stupore" sarà calato di volta in volta nei diversi incontri.

"Come da tradizione - ha spiegato - tutti i film saranno presentati proprio dai registi, dal cast o dalla produzione. Ci saranno anche degli incontri con imprese importanti come Universal e Siae. Non mancheranno poi momenti di intervista, durante i quali cercheremo di scoprire la persona che si cela dietro al personaggio, dando spazio anche alle tante protagoniste donne, sempre con lo scopo di dare visibilità al talento femminile".

Quest'anno il festival durerà un giorno in più: mercoledì 5 luglio ci sarà un prefestival con una serata chapliniana dedicata per metà al cinema muto con Davide Zazzini, collaboratore della rivista Cinematografo, e per metà alla musica, con la Bellagio Lake Como Orchestra.

Il festival entrerà poi nel vivo giovedì 6 e proseguirà con incontri e dibattiti pomeridiani e proiezioni serali, con ospiti di rilievo come il regista Marco Bellocchio, che porterà il suo ultimo film, "Rapito", che ha riaperto un dibattito importante nel mondo della Chiesa.

Grande "ritorno" poi per Carlo Verdone, se così si può definire: l'anno scorso infatti non era potuto essere presente causa Covid, ma ha mantenuto la promessa per quest'anno. L'attore non presenterà un suo film, ma uno a cui è molto legato.

Gianluca Arnone, caporedattore della rivista del Cinematografo e consulente per la Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, ha spiegato che il fil rouge dei film proposti quest'anno è il rapporto fra le diverse generazioni.

Ha spiegato poi che verrà presentato anche il film inedito di Andrea Magnani, "La lunga corsa", che tratta il tema di un ragazzo figlio di una carcerata, che ha trascorso la sua infanzia nell'istituto penitenziario e per il quale l'uscita dalla casa circondariale costituirà un vero e proprio trauma.

Ha proseguito dicendo che quest'anno verrà presentato anche un documentario di Stéphane Malterre e Garance Le Caisne, "The lost souls of Syria", che racconta le violenze perpetrate nel Paese dal regime Bashar Al Assad.

Si parlerà, come spiegato, anche del "giudice ragazzino" Rosario Livatino, sulla cui figura a Lecco è stata allestita la mostra "Sub tutela Dei": l'interprete del film uscito quasi 30 anni fa, Giulio Scarpati, racconterà quanto aver recitato nei panni di questo giudice-martire gli abbia cambiato la vita.

Sarà presente al festival anche Dardust, compositore e autore fra i più importanti nello scenario nazionale.

Arnone condurrà anche "Fuori festival", un podcast che ogni mattina racconterà la rassegna attraverso interviste ai diversi ospiti, che si terrà in presenza nella libreria Mascari 5, storica partner del festival.

Gianluca Arnone

Un'opportunità per i giovani

Da oggi parte la call per la ricerca dei 100 volontari che aiutino a gestire il festival. Oltre a loro, ci saranno studenti di 17-18 anni che affiancheranno gli organizzatori grazie ad un progetto di formazione dei giovani che mira a formare dei manager culturali alle prime armi: una grande opportunità per loro per formarsi nei campi della comunicazione e dell'organizzazione di eventi.

 

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