PESCA SPORTIVA

Pescatori La Briantea, una storia nata 55 anni fa: "La passione e la competizione ci tengono in vita"

Il sodalizio di Sartirana ha progetti interessanti per avvicinare i giovani: "La pesca è un patrimonio da salvare"

Pescatori La Briantea, una storia nata 55 anni fa: "La passione e la competizione ci tengono in vita"
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Un pugno di vermi e una canna di bambù riflessi nel corso d’acqua. Seduto, intento ad agitare la lenza, un vecchio pescatore dal cui “specchiare” in quel riflesso emerge il volto di un ragazzino. L’immagine dell’infanzia e dell’adolescenza, di quando la pesca era evasione e spensieratezza dai problemi quotidiani e dall’ordine delle cose.

Gli anni sono passati, ma i pescatori dell’associazione di pesca sportiva “La Briantea” custodiscono ancora oggi l’animo di quel ragazzino, tutto affannato e bramoso di conoscenza. La sede di Piazza San Pietro, sopra la storica insegna del Bar Sartirana, profuma di storia: coppe, trofei e riconoscimenti di un mondo che oggi non esiste più. Ma che solo per quello che è stato vissuto merita di essere raccontato.

Da sinistra il presidente Giorgio Fumagalli, il segretario Paolo Castelli, il consigliere Antonio Ripamonti e il vicepresidente Luigi Perego

Pescatori La Briantea, il presidente Fumagalli: "Glorioso team"

“La nostra associazione festeggia quest’anno 55 anni, un’associazione che è ancora viva anche se non nascondiamo quanto sia difficile e duro – spiega il presidente Giorgio Fumagalli – Non abbiamo un ricambio vero e proprio, se non con i membri delle società vicine a noi che chiudono. Parliamo di un gruppo che nel tempo si è allargato, lo si fa per cercare di essere in compagnia e pescare tra i simpatizzanti. Purtroppo a farlo siamo sempre meno, basti pensare che dai 96 soci che avevamo oggi siamo in 40. E i numeri vanno compresi anche a livello provinciale, dalle 24 società attive al mio primo mandato (parliamo di sette anni fa, ndr) oggi sono rimaste in 15. Quello che ci tiene in vita è la passione e la voglia di competere sui campi di gara, a prescindere che sia un campionato sociale o provinciale o regionale: io ho iniziato da piccolino e dopo aver lasciato ho ripreso complice una vacanza in Sardegna. All’epoca avevo i figli piccoli, insieme ad amici e a mio cognato decidemmo di dedicarci alla pesca: fatto sta che al rientro da quella vacanza decisi di prendere la licenza e ho iniziato questa avventura. Oggi pescare mi rilassa e ci si diverte, poi da presidente è una bella soddisfazione portare avanti la storia di questo glorioso team”.

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La torta realizzata per il 55esimo anniversario

la spilla del 55esimo
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La spilla celebrativa

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Lo stemma della società in Piazza San Pietro

"E' una malattia, senza competizione non c'è soddisfazione"

La chiacchierata si consuma tra aneddoti e battute di spirito. Luigi Perego è il vicepresidente dell’associazione - nata nel 1969 con lo storico presidente Gatti e la colonna Mario Bellani - e molto altro: la memoria storica del sodalizio nonché il guardiano della riserva del lago di Sartirana, conoscendo ogni angolo. “Arrivai alla Briantea alla fine degli anni Settanta, anni prima dopo il militare aprii con altri soci la società di pesca ad Imbersago – ricorda – Ho sempre abitato qui a Sartirana, a 6 anni scappavo dal cortile e andavo a pescare. Crescendo ho iniziato a lavorare ma quando tornavo a casa dall’officina facevo la polenta e subito la sera, in particolare d’estate, andavo a pescare. Qui a Sartirana, ma anche su a Lecco. La competizione? Se non c’è competizione tra i garisti non c’è soddisfazione, è uno stimolo maggiore. L’adrenalina negli anni è cambiata, è diversa: prima prendevi la canna e facevi la tua pescata, adesso sei lì in cantina a preparare ogni giorno prima del giovedì, quando ci ritroviamo per gareggiare, e devi farti trovare pronto con le attrezzature. È diventata una malattia, se la pesca non va bene te la prendi con il filo ma lo sai anche tu che non è l’amo, era semplicemente il giorno che dovevi perdere”.

Per Paolo Castelli, segretario e commissario sportivo, pescatore ci si nasce. “La devi sentire dentro di te altrimenti non lo fai. E’ una passione che non si spiega, una volta negli anni Ottanta c’era molta più gente: sono dentro La Briantea dal 1985 e ricordo che allora toccavamo le 300 tessere, il nostro picco. Ma erano altri tempi, a pescare ci si andava con l’intera famiglia. E poi quello che si pescava si portava a casa e te lo mangiavi. Per me la pesca è tutto, il senso di una passione che custodisco sin da ragazzino, quando mio padre cacciatore mi costringeva ad andare nei boschi ma io, appena potevo, scappavo per andarmene al lago”.

La nostalgia del passato fa i conti con il presente. Il consigliere Antonio Ripamonti faceva parte dell’Osnaghese, fino a qualche anno fa, società poi chiusa. “La burocrazia è un grosso limite e per lo più i tesseramenti online hanno fatto perdere molti iscritti alle società. Bisogna anche ricordare che le gare oggi sono cambiate: l’attrezzatura costa migliaia di euro e per andare in trasferta hai bisogno quasi di un furgone. Io ho iniziato a pescare dopo che mi sono sposato e mi ricordo le volte che si andava in macchina in quattro, magari a fare la colazione al bar e l’aperitivo. Era un momento per stare assieme, ma quando scattava la competizione era gara vera. Oggi si va solo per quello, a volte quando ci sono garisti più giovani mi rivedo in loro e mi fa piacere che l’agonismo e soprattutto il divertimento prevalgano in questo nostro mondo”.

Nel 2025 iniziative per avvicinare i più giovani

I Trofeo Sampey per avvicinare i più giovani organizzati fino agli Duemila, le iniziative sul Lago di Sartirana per sensibilizzare la comunità sulla morìa di pesci e i memorial nati lo scoro anno per ricordare gli amici scomparsi. Senza dimenticare gli ultimi riconoscimenti stagionali, andati a Ivan Traldi campione sociale pesca al colpo di carpe e secondo a livello provinciale. “Di atleti forti e che sanno il fatto loro ne abbiamo – prosegue Fumagalli – L’anno scorso abbiamo avuto un nostro socio, Lino Brivio, che alla veneranda età di 82 anni è andato a partecipare al campionato italiano a Teramo. Sarebbe bello poter allargare la base e soprattutto tornare ad avvicinare i più giovani. Per questo, il prossimo anno insieme all’assessore allo sport Gianpiero Airoldi e al presidente provinciale della Fipsas di Lecco Stefano Simonetti ci siamo promessi di poter organizzare qualcosa di importante. La pesca è un patrimonio da salvare”.

Michael Tassone

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