L'INTERVISTA

Le onde del Canada, la nuova vita a Utrecht passando per Nibionno: Nicola Sabatini nuota senza confini

"Ricerco il dettaglio, voglio sperimentare e testare sempre cose nuove. Allenarsi, in fondo, significa anche conoscere e conoscersi"

Le onde del Canada, la nuova vita a Utrecht passando per Nibionno: Nicola Sabatini nuota senza confini
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Lo scenario incantato di Utrecht e le onde del Canada, che hanno forgiato la sua giovane carriera di una poliedricità ad ampio raggio. Figlio del suo mondo, della generazione da melting pot e di una commistione di stili che, in vasca e nelle acque libere, è impegnato a costruire. Un po’ come nella vita.

Nicola Sabatini è uno degli atleti della Sogisport Nibionno

Nicola Sabatini ai Campionati italiani di fondo di quest'anno a Piombino

Nicola Sabatini è uno degli atleti di maggiore spicco della Sogisport Nibionno. Nato a Milano, cresciuto a Monza ma ormai da circa un anno radicato a Nibionno, la società in cui si allena e dove prepara le sue gare insieme agli allenatori Igino Proserpio e Marco Frigerio. “Conosco da ormai sei anni Igino avendolo avuto a Monza e diciamo che quando mi ha chiesto di venire a Nibionno non ho detto di no – dichiara il ventiduenne – Mi piace molto l’ambiente e mi trovo bene con i miei compagni di squadra. I miei inizi sono stati in una piccola piscina di Muggiò, poi ho fatto Varedo prima di Monza: il nuoto è un po’ la mia vita, nata con il cliché dei miei genitori che ritenevano il nuoto uno sport completo e così è”. Le sue gare agonistiche nella specialità della rana, almeno fino alla maggiore età: poi Nicola ha scelto di proseguire con la specialità madre di tutte, lo stile libero. “Sto cercando anche di specializzarmi nel fondo e in particolare nelle acque libere. Il cambiamento tra una specialità e l’altra è sensibile, cambia il fatto che devi avere una capacità di orientamento: in piscina sei portato ad avere una linea blu e il muro, mentre nelle acque libere è complicato il fattore di posizionamento e direzione. Anche il contatto fisico con le temperature dell’acqua, calda o fredda a seconda del periodo, richiedono una capacità di adattamento non indifferente e poi credo che anche la componente tattica, di furbizia, sia efficace per il risultato finale. Recentemente ho fatto la Traversata del Lario con la distanza doppia dei 3 km arrivando quinto, era la mia prima volta nelle acque lecchesi e forse il fatto di non conoscere bene la zona mi ha penalizzato ma è stata nel complesso una buona esperienza. E poi, senza pretese di risultato, mi sono divertito ai Campionati italiani di fondo a Piombino, una gara molto interessante anche perché mi ha dato la dimensione dei miei margini di miglioramento e delle mie potenzialità”.

Le onde del Canada prima e da qualche tempo l'Olanda

Un approccio al nuoto e più in generale alla vita influenzato, inevitabilmente, dalle esperienze acquisite. Prima oltreoceano e poi in Olanda: mete che sanno di arricchimento tanto da decidere di tornarci. “Ho avuto l’opportunità di partecipare ai Campionati nazionali canadesi durante il quarto anno del liceo. Sono rimasto in Canada per dieci mesi, era la prima volta fuori casa e fuori dall’Italia e devo dire che lo stereotipo che lì lo sport ha una funzione molto importante, forse più della scuola, è vero. Qui invece in Italia, purtroppo, se fai sport dopo i diciotto anni ti prendono per un mezzo matto o un esaltato, perché magari si pensa che lo sport sia un ostacolo alla scuola e invece è tutt’altro. In America lo sport è un fattore mentale di crescita, ti esalta e ti sprona a diventare qualcuno. Il livello? La cosa paradossale è che per quanto ci si alleni il livello medio è molto più alto qui, almeno a livello giovanile. In Olanda ho avuto invece la fortuna di fare l’Erasmus da settembre a dicembre del 2022 poco prima di laurearmi in Economia, dopo le vacanze estive tornerò a Utrecht dove ho deciso di trasferirmi per concludere i miei studi: Utrecht è al centro tra Amsterdam e Rotterdam, ho l’occasione di allenarmi e per convenienza lo faccio nel nuoto libero, senza squadra e senza team. Ovviamente, compatibilmente con i miei studi, il confronto durante gli allenamenti, anche se a distanza, non manca mai con Igino e Marco”.

Nicola Sabatini secondo da sinistra

Che differenze ci sono tra l’Olanda e l’Italia riguardo al nuoto? “Il sistema e l’organizzazione sono molto simili. In Olanda trovi un livello di infrastrutture pazzesche, sia a livello pubblico che nel privato. Ci sono dei gruppi di livello molto alto, così come anche in Italia. Diciamo che gli olandesi vanno forte sugli sprint, hanno l’altezza media più alta d’Europa e come cultura nascono nel nuoto di fondo, io non gareggio ancora nei campionati olandesi, almeno al momento perché conto di farlo con la prossima stagione. A dire il vero ho già fatto una prima gara a metà giugno, c’erano 18 gradi, non è stato l’ideale ma su questo si può solo che migliorare”.

"Ricerco il dettaglio, voglio sperimentare sempre"

Da una parte lo studio e la vita che scorre, dall’altra il nuoto: parte affettiva difficile da slegare. “Nuoto e faccio sport perché mi piace, non lo faccio per nessun’altro ma solo per me stesso. Quindi finché mi piace e non la vedrò come un’ossessione perché non continuare, compatibilmente con gli impegni ma se sei organizzato il tempo lo trovi. È semplicemente una questione di passione e voglia. La mia idea è di continuare e soprattutto aggiornarmi sempre, da questo punto di vista sono un po’ noioso, forse: mi piace studiare i regolamenti, le componenti tecniche di ogni singola gara, confrontandomi con gli allenatori. Ricerco il dettaglio, voglio sperimentare e testare sempre cose nuove. Allenarsi, in fondo, significa anche conoscere e conoscersi”.

Aggrovigliandosi con la mente e le sbracciate lungo le onde di confini inesplorati.

Michael Tassone

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