Colli, Pelacchi, Comini, Panizza e Sylla faranno sognare i lecchesi alle Olimpiadi di Parigi
Anche a Lecco sale la febbre olimpica!
La Lombardia mette a segno un altro record, quello del maggior numero di atleti italiani presenti alle Olimpiadi di Parigi. Saranno infatti 70 - come risulta dal sito internet del Coni - i nati in Lombardia pronti a sfilare con i colori della Nazionale azzurra ai Giochi olimpici che inizieranno ufficialmente venerdì. Ad essi va aggiunta una mini-pattuglia composta da 10 atleti nati fuori al di là dei confini regionali ma, di fatto, cresciuti sportivamente in Lombardia, primo fra tutti il ‘desenzanese’ Marcel Jacobs. La pattuglia lombarda è nettamente la più numerosa, seguita da quella del Lazio (43), della Toscana (38) e del Veneto (32). E se guardiamo in "casa nostra ci sono" Davide Comini (canottaggio); Andrea Panizza (canottaggio); Giorgia Pelacchi (canottaggio), Beatrice Colli ( Arrampicata sportiva Speed) e Miriam Sylla (pallavolo) che sono pronti a far sognare Lecco e i lecchesi.
Olimpiadi di Parigi: Sylla, Pelacchi, Comini, Panizza e Colli faranno sognare Lecco
Lago e montagna nella "delegazione e lecchese" sono ben rappresentati... Partiamo dall'acqua, con i tre atleti di canottaggio.
Davide Comini, nato a Lecco, classe 2000 adora camminare in montagna e per qualificarsi ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 da ventitreenne di vette ne ha scalate con il compagno del 2 senza Giovanni Codato.
Le prove tra loro in questa specialità vanno avanti da un bel po’, perché i due già nel 2022 presero parte ai Mondiali di Racice, terminando al secondo posto la finale B, mentre l'anno successivo insieme si sono laureati campioni d’Italia, titolo giunto appena due settimane dopo la partecipazione agli Europei di Bled, chiusi al terzo posto in finale B. Ai Mondiali di Belgrado il sudato pass olimpico. Meritato è dire poco.
Andrea Panizza, classe 1998, cresciuto è Mandello del Lario, lo stesso luogo che ha dato i natali a Giuseppe Moioli, che conquistò l’oro olimpico a Londra 1948 nel quattro senza e che rappresenta il suo punto di riferimento.
Tutta la sua famiglia ha praticato canottaggio e da piccolo ha provato anche lui, senza più scendere dalla barca. Il venticinquenne delle Fiamme Gialle ha vinto medaglie prestigiose, la più importante delle quali è arrivata nel 2018 con il successo ai Mondiali nel quattro di coppia, 20 anni dopo l'ultima conquista per l'Italia. Tanto impegno, ma la gioia di fare per lavoro quello che ama di più e un futuro tutto da scrivere: a Tokyo 2020 lui e i suoi compagni non sono andati oltre il quinto posto, a Parigi l'obiettivo è il podio.
Giorgia Pelacchi, classe 1998, è di Abbadia Lariana. Il suo primo approccio con il canottaggio avviene nell'estate del 2010, quando decide di mettere da parte la pallavolo e di iniziare un corso.
Comincia a remare presso la storica Canottieri Moto Guzzi di Mandello del Lario, in provincia di Lecco, seguendo le orme dello zio e del cugino, ex vogatori e campioni del mondo. La sua carriera U23 è costellata di successi. Nel 2018 a Sarasota, infatti, conquista uno splendido oro iridato nel quattro con, siglando anche il record mondiale. Per lei la sua disciplina non è solo uno sport ma uno stile di vita che, soprattutto nel passaggio al livello senior, riesce ad accogliere a braccia aperte, superando tutti gli ostacoli e le avversità. Studentessa di Scienze Politiche, tra il 2023 ed il 2024 si mette al collo due medaglie di bronzo europee insieme alle compagne dell'otto. A Tokyo 2020 subisce la doccia fredda di non essere convocata ma a Parigi realizza il proprio sogno: adesso, finalmente, i cinque cerchi fanno parte anche di lei.
E dal lago passiamo alle... vette. Quelle che scala la giovanissima Beatrice Colli, nata a Colico nel 2004. Comincia ad arrampicare già da piccolissima, dapprima sui muretti e sugli alberi e poi in palestra. Qui resta ammaliata da tutte le prese colorate ed inizia a coltivare la sua passione grazie ad idee chiare, capacità di focalizzare l'obiettivo e determinazione, valori che le consentono di convivere con dei dolori causati da una conformazione genetica del tallone.
Per tre volte campionessa italiana e detentrice del primato nazionale di speed (6"88), tra il 2021 ed il 2022 diventa la prima atleta tricolore a imporsi per due anni di fila ai Mondiali giovanili. Scalare rappresenta la sua vita e si allena da quando è nata in tutte le specialità. In vista dei Giochi di Parigi 2024, però, sceglie di focalizzarsi sullo sprint ed i risultati sono subito rilevanti, come la medaglia di bronzo vinta nel giugno del 2023 ai Giochi Europei di Cracovia. Adesso sogna di issarsi sulla vetta più alta di tutte: il podio a cinque cerchi.
Da non dimenticare un'altra lecchese, Miriam Sylla giocatrice della nazionale italiana di Volley femminile che è ancora legata da un feeling particolare a Valgreghentino, il paese dove ha abitato, e ad Olginate, dove invece ha mosso i primi passi in campo con la squadra locale di volley.
Nasce da genitori ivoriani a Palermo, dove trova i suoi 'nonni' adottivi che diventano la sua famiglia. Poi il trasferimento in Lombardia dove, dopo un'iniziale passione per la danza, entra in una squadra di pallavolo. Dalla trafila nelle regionali conquista prima la Serie A e poi la maglia azzurra. La sua crescita esponenziale viene premiata e, sia ai Mondiali 2018 e 2022 sia agli Europei 2019 e 2021 è nominata miglior schiacciatrice della manifestazione. Fuori dal campo è una ragazza spontanea e solare e non ha paura di affrontare temi molto delicati come il razzismo ed il femminicidio. È fidanzata con il playmaker Alessandro Cappelletti, che indossa la casacca della Dinamo Sassari e con cui un giorno spera di costruire una famiglia. Vincitrice del titolo continentale tre anni fa, a Parigi 2024 va alla caccia della sua prima medaglia olimpica.
Gli auguri a tutti gli atleti da parte del governatore Fontana
“Rivolgo a tutti i nostri atleti e al resto della squadra azzurra un grandissimo ‘in bocca al lupo’ -ha detto oggi il presidente della Regione, Attilio Fontana - sicuro che ognuno di loro darà il massimo per regalare emozioni e successi per rendere il più importante possibile il nostro medagliere”.
Un messaggio quello del governatore condiviso dal presidente del Coni Lombardia Marco Riva, che spiega: “Per la Lombardia è motivo d’orgoglio poter contare su un così ampio numero di partecipanti. Conosco bene le loro potenzialità e la professionalità con cui si sono allenati per arrivare preparati a quello che è il più importante appuntamento del mondo dello sport”.
E in vista dell’inizio delle competizioni, il governatore annuncia che proprio a partire dalle Olimpiadi di Parigi, che faranno da ponte a quelle invernali di Milano-Cortina 2026, la Regione consegnerà a tutti gli atleti lombardi che prenderanno parte ai Giochi olimpici un attestato di partecipazione e di ringraziamento. La stessa procedura verrà effettuata anche per gli atleti paralimpici.
“Proprio con Marco Riva e con l’amico Franco Ascani, membro italiano della Commissione Cultura del Comitato Internazionale Olimpico, è nata questa idea - conclude il presidente Fontana - che vuole essere un ulteriore riconoscimento formale per gli atleti lombardi. Un’iniziativa mirata a diventare una consuetudine da portare avanti per ogni Olimpiade”.