Montagna

CAI Eagle Team: selezionate le 15 giovani promesse dell'alpinismo. C'è anche una meratese

Iris Bielli con i suoi 19 anni è la più giovane componente del nuovo team

CAI Eagle Team: selezionate le 15 giovani promesse dell'alpinismo. C'è anche una meratese
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11 ragazzi e 4 ragazze, per un totale di 15 future promesse alpinistiche. È questo l'esito delle selezioni per l'ammissione al CAI Eagle Team, che si sono tenute tra sabato 1 e domenica 2 aprile scorsi in Val d'Ossola. Tra loro anche una meratese: si tratta di Iris Bielli,  che con i suoi 19 anni è la più giovane componente del nuovo team composto anche da Alessandra Prato (28 anni, Milano), Erica Bonalda (25 anni, Trento) e Camilla Reggio (26 anni, Torino), sono entrate a far parte del team. Tra gli uomini hanno invece spiccato Marco Cordin (23 anni, Trento), Giacomo Meliffi (26 anni, Urbania), Carlo Filippi (24 anni, Torino), Luca Ducoli (22 anni, Breno), Riccardo Volpiano (24 anni, Cirié), Matteo Sella (26 anni, Biella), Dario Eynard (23 anni, Bergamo), Lorenzo Toscani (24 anni, Firenze), Matteo Monfrini (26 anni, Mantova), Marco Cocito (28 anni, Alba) e Daniele Lo Russo (26 anni, Valle Camonica).

CAI Eagle Team: selezionate le 15 giovani promesse dell'alpinismo. C'è anche una meratese

"Sono nata a Merate il 3 marzo 2004. Il mio rapporto con la montagna è iniziato da bambina con la camminata, passando le vacanze nella casa di mia nonna in Dolomiti mi sono sempre divertita a girovagare sui sentieri tra Pelmo e Civetta - scrive la giovane meratese nella sua presentazione -  Solo a 14 anni, dopo aver praticato per 8 anni ginnastica artistica agonistica, ho deciso di dedicarmi alla scalata. A settembre 2018 ho iniziato ad allenarmi nella squadra agonistica dell’ASD Ragni di Lecco, seguita da Fabio Palma. Inizialmente mi sono dedicata alle gare e alla falesia, accompagnata da mio papà. Nell’estate 2021 inizio a scoprire il mondo delle multi-pitch con la mia prima via in Presolana e comprendo che mi diverte molto più che fare le gare. Complice anche l’inizio dell’università, quest’anno ho deciso abbandonare le competizioni per dedicarmi maggiormente alla scalata outdoor".

Cosa è il  CAI Eagle Team

Il CAI Eagle Team è un progetto pensato dal Club Alpino Italiano e dal Club Alpino Accademico Italiano insieme all'alpinista, Ragno di Lecco e accademico del CAI Matteo Della Bordella che ha lo scopo di selezionare quindici giovani, offrendogli l'opportunità di sviluppare il talento alpinistico grazie al supporto di tutor scelti tra i migliori alpinisti italiani e internazionali. Lo scopo finale? Guadagnarsi il proprio posto nel gruppo che parteciperà alla spedizione internazionale, prevista a febbraio 2025 e finanziata dal CAI, in Patagonia.

Alle due giornate di selezione hanno preso parte 26 ragazzi e 12 ragazze con un'età compresa tra i 17 e i 28 anni, selezionati su base curricolare tra le oltre 200 candidature ricevute. Tutti ragazzi talentuosi, con esperienza alpinistica di alto livello che sono stati esaminati da una giuria esperta composta, oltre che dal capocordata Matteo Della Bordella, dal presidente del Club Alpino Accademico Italiano Mauro Penasa, dall'Istruttrice nazionale di alpinismo Caterina Mazzalai, dai Ragni di Lecco Luca Schiera e David Bacci, dall'aspirante guida Federica Mingolla e dalla guida del Cervino François Cazzanelli. Giornate intense in cui i giovani hanno dovuto affrontare una prova di arrampicata su roccia, una di cramponage, una vertical di quasi mille metri e ancora un colloquio individuale

I quindici componenti del Cai Eagle Team infatti, parteciperanno a sei settimane di formazione, che si svolgeranno tra maggio 2023 e dicembre 2024 in varie zone delle Alpi (dalla Grigna alle Dolomiti, dal Monte Bianco alla Valle Orco, fino ad arrivare all'Oberland bernese) e che saranno incentrate sull'arrampicata (su roccia, su ghiaccio e misto, in fessura), sull'alpinismo e sull'eventuale apertura di una via. Al termine delle settimane verranno selezionati, sulla base della valutazione delle capacità tecnico/alpinistiche, caratteriali e logistiche, i componenti della spedizione extraeuropea conclusiva.

 Matteo Della Bordella

«Il livello era molto alto ed è stato difficile arrivare alla selezione definitiva. Tutti i partecipanti avrebbero potenzialmente meritato un posto nel team. Basti dire che inizialmente il progetto prevedeva la selezione di 12 giovani, alla fine il CAI Eagle Team ne ha accolti 15», spiega il capocordata Matteo Della Bordella. «La scelta dipende dal fatto che nella nostra graduatoria, stilata valutando i risultati ottenuti in ogni prova, abbiamo avuto molti pari merito. Da qui la decisione di non escludere a prescindere profili con le stesse potenzialità, ma anzi di includerli arricchendo le fila della squadra. Ora finalmente il progetto entra nel vivo con la prima settimana prevista per maggio tra Val di Mello e Grigna. Quello che ci aspetta, sono convinto, sarà un viaggio entusiasmante sia per i ragazzi che per il Club Alpino Italiano e per il Club Alpino Accademico».

Il Presidente generale del CAI Antonio Montani

Sono assolutamente convinto che tra i ragazzi selezionati ci sia l'alpinismo di punta dei prossimi anni. Giovani alpinisti e alpiniste che hanno tutte le qualità per fare alpinismo ad alti livelli, ma a cui serve un incoraggiamento per fare il salto di qualità. A questi ragazzi dico: dovete avete il coraggio di investire nelle vostre passioni», afferma il Presidente generale del CAI Antonio Montani. «La domanda a cui vogliamo rispondere è cosa possiamo fare per riportare l'alpinismo dentro il CAI  in modo strutturale. Abbiamo il dovere "statutario" di rispondere alla richiesta di formazione alpinistica che ci arriva da tutti i territori. Eagle Team è un laboratorio nel corso del quale vogliamo comprendere cosa possiamo fare per affiancare l'encomiabile lavoro dei volontari delle nostre scuole di alpinismo sul territorio».

 Mauro Penasa, Presidente del Club Alpino Accademico Italiano

«Ci aspettiamo che i selezionati per l'Eagle Team escano da questa esperienza con una consapevolezza più profonda di cosa significa salire le montagne, facendolo con stile ed etica. Insomma, abbiamo cercato e trovato ragazzi e ragazze che in un'età relativamente giovane possano arrivare a fare alpinismo di alto livello, su scala globale», afferma Mauro Penasa, Presidente del Club Alpino Accademico Italiano. «Più in generale, abbiamo notato nei giovani un interesse che non era assolutamente prevedibile. Questi ragazzi sono appassionati e vivono l'alpinismo con la forza dei vent'anni. Mi auguro di riuscire, come presidente dell'accademico, a mantenerli in contatto tra di loro. Tanto entusiasmo è davvero prezioso per la vitalità futura del movimento alpinistico, e va coltivato»

 

 

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