Anna Frigerio, un 2024 di grande impatto: "Sono cambiata nel vivere le gare"
La 26enne di Nibionno, ex azzurra, racconta della sua nuova carriera sportiva a Padova: "Mi sento tranquilla e serena, prima mi caricavo di troppe aspettative"
Nuovi equilibri che si incastrano nel percorso di una giovane atleta, la cui vita ha preso un’accelerazione improvvisa da quattro anni a questa parte. Da quando, cioè, Anna Frigerio quel mondo fatto di responsabilità e traguardi ha iniziato a costruirselo, con la grinta e determinazione che ha fatto sue anche nella corsa. Il suo richiamo naturale.
Anna Frigerio: "Da quattro vivo a Padova"
Da Nibionno a Padova, la vita di Anna Frigerio ha preso forma secondo nuove declinazioni. “Mi sono trasferita a Padova da quattro anni per svolgere il corso di laurea magistrale di Scienze e tecniche preventive e adattate e una volta che mi sono laureata nel 2022 ho deciso di rimanere qua – racconta la 26enne – Mi piaceva la città, l’ambiente e poi anche il gruppo di amici che oramai avevo costruito. Da quest’anno grazie a un concorso di ruolo che ho vinto insegno educazione motoria alla scuola primaria e poi alleno un gruppo di signore di Fondazione Veronesi, vederle così felici mi riempie il cuore. Com’è Padova? Una città molto universitaria, piena di giovani e soprattutto comoda perché c’è tutto nel raggio di pochi chilometri. Io mi muovo in bici. L’unica cosa sono le mie montagne che mancano, anche perché ogni weekend andavo in gita in montagna con la mia famiglia oppure spesso correvo con mio papà per allenarci insieme. Però ogni volta che torno a Nibionno mi trovo sempre qualcosa da fare e qualcuno con cui ho da correre”.
Interessanti i risultati del 2024
L’anno che va per concludersi è stato importante per la nibionnese, i cui inizi sono legati all’Atletica Lecco e che dal 2023 rappresenta i colori dell’Assindustria Sport Padova. Un ritorno alla competitività, segnata da riscontri cronometrici interessanti e nuovi personali soprattutto su strada, la superficie che più ha regalato soddisfazioni negli ultimi mesi. Terza assoluta alla 10km di Malo di inizio mese, appuntamento vicentino di assegnazione dei campionati regionali, rispolverando il miglior crono personale in 34’54’’, dopo aver fatto sua la Maratonina di San Biagio a Treviso sempre con il personal best di 1h16’10’’.
Alla Maratonina di San Biagio in cui la lecchese si è imposta
“Sono migliorata tanto in questo anno, che è stato indubbiamente più sereno per me che ho potuto incastrare meglio allenamenti e lavoro – spiega – Il mio allenatore è sempre Tito Tiberi che mi segue da quando ho fatto parte della nazionale di corsa in montagna e della Freezone di Brescia con cui ho gareggiato fino all’anno scorso; in più a Padova mi segue sempre al campo Ruggero Pertile. Il bello della corsa comunque è che posso organizzarmi in base ai miei orari e generalmente mi alleno sette giorni su sette. Adesso sono orientata su queste distanze, in cui vado abbastanza bene. Pensare ad alzare i chilometri sento che è presto, però un giorno prima o poi vorrei correre una maratona. Gareggiare in Veneto? Il cambio di regione l’ho vissuto bene, con meno aspettative di risultati rispetto alla Lombardia dove pensavo chissà cosa dovessi fare per dimostrare. Ultimamente mi sento contenta e tranquilla: non ho cambiato metodo di allenamento rispetto a prima ma semplicemente sono cambiata io nel vivere le gare. Non è una gara a definirmi come persona, se corri è in fondo perché ti piace, cosa che invece prima caricavo di tante aspettative”.
"Tornare in nazionale? Un sogno al momento"
L’azzurro indossato agli Europei di Kamnik nel 2017 e sempre nello stesso anno ai Mondiali di casa a Premana con tanto di terzo posto nella classifica a squadre. “Arrivò tutto così all’improvviso che forse feci anche fatica a viverle come esperienze. Ricordo ancora che di correre in montagna non avevo grande voglia, successe tutto per caso l’anno prima dei Mondiali. Di Premana non dimenticherò mai gli amici e il tifo che da casa venne a spingermi. Ritornare in nazionale? Vedremo, è un sogno al momento”.
Michael Tassone