Il 26 aprile si avvicina

I presidi: "Riaprire le scuole? Sì ma in sicurezza con più trasporti e campagna intensiva e regolare di tamponi"

Tutti i nodi saranno al centro del Tavolo prefettizio

I presidi: "Riaprire le scuole? Sì ma in sicurezza con più trasporti e campagna intensiva e regolare di tamponi"
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La riapertura delle scuole a partire da lunedì 26 aprile è uno dei nodi più "spinosi" del nuovo decreto Covid. L'esigenza portare il 100% degli studenti in presenza e al tempo stesso l'esigenza  di garantire trasporti sicuri (con la capienza dei mezzi al 50%) erano  difficilmente conciliabili. Questo quindi sembra aver  spinto  il Governo a una sorta di "mediazione": in zona gialla (dove probabilmente si troveranno Lecco e la Lombardia dal 26) minimo  del 60% in presenza alle superiori, che scende al 50% per le zone rosse e arancioni. Una linea dettata anche dalla presa di posizione dei presidi. I dirigenti, riuniti nell'associazione Anp, rappresentata nella nostra provincia dal preside IIS Bertacchi di Lecco Raimondo Antonazzo si sono infatti detti favorevoli alla riapertura, a patto che ciò avvenga in sicurezza.

I presidi: "Riaprire le scuole? Sì ma in sicurezza"

La decisione del Governo di riaprire tutte le scuole dal 26 aprile costituisce un importante segnale di ripresa e di speranza -  È anche una risposta al diffuso malessere di alunni e studenti provati dall’assenza prolungata dalla loro classe e dalla lontananza dai compagni e dai loro insegnanti, che la DAD ha surrogato soltanto in parte - sottolineano  i dirigenti -  La pandemia, da questo punto di vista, ha messo in luce la centralità sociale del servizio scolastico, l’essenziale valore del sistema di rapporti e di relazioni che si intessono all’interno delle scuole, il significato che lo stesso assume nel processo di maturazione dei ragazzi e di costruzione della loro identità. Riaprire i cancelli e i portoni delle scuole è dunque un segnale importantissimo. Ma gli istituti scolastici devono aprire alla condizione che siano garantiti tutti i requisiti di sicurezza necessari a dare tranquillità ai ragazzi, alle loro famiglie e agli operatori scolastici".

Le condizioni

Quali sono quindi le condizioni di sicurezza necessarie secondo i dirigenti scolastici? "Il mantenimento all’interno dell’istituto di tutte le norme previste dai Protocolli sicurezza, a partire dal distanziamento e dall’adozione corretta dei DPI disponibili. Il potenziamento del trasporto pubblico, utilizzato prioritariamente dagli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e il correlato controllo circa il rispetto del numero massimo di utenti trasportabili. Il tracciamento attraverso una campagna intensiva e regolare di tamponi, come sperimentato positivamente negli istituti scolastici di Bollate in provincia di Milano. Il potenziamento del controllo da parte della vigilanza urbana e delle forze dell'ordine fuori delle scuole e presso i centri di smistamento degli studenti per evitare gli assembramenti".

Impensabile il rientro mal 100%

"La presenza di queste condizioni nelle diverse realtà provinciali è molto eterogenea. A questo si aggiunge che anche le condizioni strutturali degli edifici scolastici presentano situazioni molto differenziate - aggiungono -  Negli edifici di più remota costruzione risulta spesso impossibile garantire a classi che si avvicinano o superano le trenta unità il necessario distanziamento. Tutto questo spinge a ritenere poco realistica l’ipotesi di una riapertura generalizzata e totale. Ogni decisione avventata in tal senso, presa sulla spinta dell’entusiasmo o a seguito delle pressioni delle famiglie potrebbe provocare nuovi problemi".

Tavolo in Prefettura

Sarà comunque il tavolo convocato in Prefettura Lecco a cercare di trovare una sintesi definitiva per tutti gli istituti superiori della nostra provincia e già nelle prossime ore potrebbe concretizzarsi il piano in vista di lunedì, sempre e comunque in attesa del pronunciamento della cabina di regia sul colore del nostro territorio

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