Da merate agli Usa

Ambasciatrici dell'Onu, il sogno di due studentesse dell'Agnesi diventa realtà

Giulia Quadri e Sara Bianchi, del Liceo Agnesi di Merate, sono volate in Usa per partecipare a una simulazione dell'assembla generale dell'Onu

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Il loro sogno è quello di diventare, un giorno, ambasciatrici delle Nazioni Unite. Un aspirazione che Giulia Quadri e Sara Bianchi, di 5A e 5B dell'indirizzo scientifico linguistico del Liceo Agnesi, hanno in parte coronato volando a New York, dal 5 al 13 marzo, per partecipare a una simulazione dell'assemblea generale delle Nazioni Unite.

Ambasciatrici del futuro alle Nazioni Unite, il sogno americano di due studentesse

Sara Bianchi e Giulia Quadri

Due studentesse del Liceo Agnesi rincorrono il sogno di lavorare nel campo delle relazioni internazionali. Un «american dream» in salsa meratese. Giulia Quadri e Sara Bianchi, di 5A e 5B dell’indirizzo scientifico linguistico, sono volate infatti a New York dal 5 al 13 marzo per partecipare a una simulazione dell’assemblea generale delle Nazioni Unite.

Lo hanno fatto da protagoniste. Nel difendere le istanze della Guinea Equatoriale, uno dei più piccoli stati africani (l’unico ad avere come prima lingua lo spagnolo), si sono addirittura aggiudicate uno dei premi al merito messi in palio dall’organizzazione. Un motivo in più di orgoglio per le due giovani studentesse meratesi, amiche del cuore, 18 anni ciascuna, proiettate verso un futuro nella diplomazia mondiale.

Entrambe sognano di lavorare in ambito diplomatico

«Partecipai ad un progetto simile anche alle scuole medie con l’Imun, Italian Model United Nations (tra le prime simulazioni delle Nazioni Unite al mondo, ndr) – ha spiegato Sara, residente a Merate – Da allora ho un’idea molto precisa riguardo al mio futuro: voglio specializzarmi in diritto internazionale e tentare il concorso come ambasciatrice dell’Onu. Questo è sicuramente il mio piano A».

Un orientamento simile a quello di Giulia, che vorrebbe lavorare nell’ambiente diplomatico, ma come legale. «Sicuramente l’anno prossimo mi iscriverò a giurisprudenza, vorrei specializzarmi nel diritto internazionale» ha spiegato la studentessa dell’Agnesi, che risiede invece a Paderno d’Adda. L’idea di partecipare insieme ad una simulazione dell’assemblea generale dell’Onu arriva quasi per caso.
Un giorno, su Instagram, a Sara appare una pubblicità della Wsc Italia Global Leaders, una delle associazioni italiane che organizza la partecipazione di studenti e studentesse ai cosiddetti «model» (simulazioni) dell’assemblea generale delle Nazioni Unite. Ce ne sono svariate, ma quella a cui hanno preso parte le due liceali meratesi a marzo è stata organizzata dalla Nhsmun, (National High School Model United Nations).

Due amiche, studentesse dell'Agnesi, a New York per difendere la Guinea Equatoriale

«Abbiamo subito pensato che partecipare a questa simulazione pensando che potesse essere un’ulteriore occasione per orientarci in quello che sarà il nostro percorso futuro – hanno spiegato Giulia e Sara – Siamo molto amiche e trascorriamo molto tempo insieme. Eravamo entrambe dell’idea, oltretutto, che sarebbe stato bello vivere un’esperienza simile insieme. Così ci siamo iscritte a giugno, abbiamo fatto i colloqui richiesti dalla Wsc e a dicembre ci hanno comunicato che eravamo state prese». Il desiderio di farsi trovare pronte all’appuntamento ha subito preso il sopravvento sull’entusiasmo provocato dalla notizia.

«Quando ci hanno comunicato che avremmo rappresentato la Guinea Equatoriale ci siamo subito messe al lavoro – hanno proseguito le due amiche – Non sapevamo nulla se non che si trovava in Africa. Abbiamo iniziato a fare intere nottate di ricerca, riempito un raccoglitore con qualsiasi informazione relativa alla società, all’economia, alla politica sulla Guinea Equatoriale».

Giulia e Sara sapevano che poche settimane più tardi sarebbero dovute intervenire di fronte a centinaia di coetanei, ai quali erano affidate altre Nazioni del mondo, per convincerli ad accogliere le istanze presentate.

«La nostra commissione, quella di ambito legale, aveva il compito di stabilire se affrontare il tema della privacy online oppure dei rifugiati climatici – hanno continuato – Le sessioni, che duravano ore, erano composte sia da parti informali in cui ci si poteva confrontare con gli altri ambasciatori, capire quale posizione avrebbero assunto nel corso dell’assemblea simulata, e di altre formali dove siamo dovute intervenire». Il vari discorsi, preparati con cura da Giulia e Sara, hanno trovato l’accoglimento dell’assemblea e l’apprezzamento dei supervisori. «Siamo riuscite a far passare la nostra istanza – hanno spiegato – Rappresentando la Guinea Equatoriale non potevamo che dare priorità al tema dei rifugiati climatici. In buona sostanza, abbiamo sostenuto che non si poteva affrontare la questione della privacy online, che è sicuramente un diritto, quando c’era in gioco la vita di milioni di persone».

Con il loro inglese fluente, le due amiche sono riuscite soprattutto a sbaragliare la concorrenza degli studenti americani, tra i più competitivi, vincendo uno dei premi al merito assegnati oltre che un pezzetto di Merate nel cuore di New York.

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