Rete Salute: non rischiamo di buttare il bambino con l'acqua sporca!
Di Germano Bosisio (residente a Oggiono)
Da cittadino sono sconcertato o meglio indignato da quanto sembra emergere attorno alla vicenda di RETE SALUTE, l'Azienda Speciale Consortile di diritto pubblico (non a scopo di lucro) del territorio meratese ma che ha tra i suoi soci anche diversi comuni del casatese e recentemente dell' oggionese, tra cui Oggiono stessa di cui sono abitante.
Sarà che da sempre sostengo la scelta di campo del modello dell'Azienda Speciale di diritto pubblico nella gestione dei Beni Comuni Primari (a partire dal Servizio Idrico, che seguo da tempo) proprio in ragione del fatto che, aprendoli in varia forma al Mercato e a quanto ne consegue, si subordinano sostanzialmente ai soli guadagni economici le proprie attività.
Mentre i Beni Comuni Primari, e a maggior ragione quelli relativi ai Servizi e alla Cura della Persona – specie quelle in difficoltà come nel caso di Rete Salute - non possono certo essere ridotti alle esclusive logiche del mercato ma debbano in un quadro di Efficacia, Efficienza ed Economicità, garantire un servizio ed una qualità sociale ai propri fruitori.
Spesso si è ribadito che un “Pubblico”, a parità delle 3 “E” sopra richiamate, è anche “risparmioso” rispetto al “Privato” perché non deve “costitutivamente” produrre utili ma solo assicurare l'equilibrio economico.
Quindi il senso di responsabilità e coerenza con questi principi ispiratori suggellati nella normativa giuridica dovrebbe caratterizzare l'effettiva gestione di questi servizi.
L'aver invece appreso dai media (alcuni dei quali come Merateonline, da sempre si sono battuti per preservare questa visione strutturale e politica nei nostri territori) che proprio in Rete Salute si sia registrata una difformità tra bilanci formali e “sostanza”, con circa 4 milioni di “buco”, mi ha riempito di indignazione. E la ragione sta proprio nell'apparente tradimento delle premesse a cui mi riferivo sopra non garantendo comportamenti irreprensibili che potrebbe ora esporre Rete Salute ad attacchi più o meno palesi, non mancati anche in passato, da parte di chi ha un'altra visione diciamo “più aperta” al Mercato anche per questi servizi essenziali.
Quindi occorre l'assoluta trasparenza e punibilità dei comportamenti personali, soprattutto se dolosi, che dovessero in modo inequivocabile emergere come anche una doverosa analisi delle contraddizioni, di qualunque natura esse siano, che garantisca la continuazione ed il miglioramento costante di questa importante risorsa pubblica territoriale. Come pure occorrerà garantire ai comuni soci un'equa soluzione che tenga conto dei vari tempi di adesione a Rete Salute ed ai corrispondenti cittadini il minor danno possibile per un auspicabile rilancio che non potrà prescindere da un strutturale riassetto del quadro aziendale.
Ma al contempo come cittadino consapevole ritengo che sia necessario scoraggiare qualsiasi tentativo di chi intendesse approfittare di questa spiacevolissima vicenda per affondare un modello che mantiene inalterato non solo la sua legittimità normativa ma anche e soprattutto la sua valenza sociale ed economica. E quanto stiamo vedendo oggi per le conseguenze della pandemia è lì a dimostrare che in certi settori essenziali del nostro vivere è d'irrinunciabile importanza il ruolo e la funzione pubblica che comunque deve essere in concreto sempre virtuosa.
Che nessuno quindi cerchi di “buttare il bambino con l'acqua sporca” !
Sarà compito di tutti noi Cittadini vigilare perché tutto questo non avvenga !
Germano Bosisio