Mia madre ultranovantenne aspetta di essere vaccinata e non ha informazioni
Di Roberto Riva di Merate.
Riceviamo e pubblichiamo la lettera che Roberto Riva, ex consigliere comunale di Merate e noto volontario della frazione di Brugarolo, ha inviato al direttore generale dell'azienda ospedaliera di Lecco e ad alcuni politici locali.
Egregio direttore Favini,
mi aggiungo alle numerose segnalazioni sul tema “organizzazione vaccinazioni CoVid 19” per evidenziare come - soprattutto per anziani estremamente fragili – la carenza anche solo di informazioni diventa un problema di fiducia oltre che di sicurezza dei pazienti.
Mia madre ultranovantenne e non deambulante sta ancora aspettando non solo di essere vaccinata ma neppure può sapere come e se questo potrà avvenire perché non c'è un numero telefonico dove questi pazienti e i loro parenti possano avere informazioni.
Segnalo che il distanziamento in pazienti allettati è quasi impossibile e quindi… il rischio diviene molto alto per lei.
Mi viene spontanea una domanda: si è deciso che per pazienti anziani e compromessi non vale la pena di investire risorse?
Avrei girato volentieri la domanda al Commissario Bertolaso che è stato a Lecco.
Anche se non credo che il Direttore della ATS Lecchese abbia portato alla sua conoscenza come viene organizzata la campagna vaccinatoria nella nostra provincia, con quali modalità e priorità, dove e con quale garanzia di distanziamento.
A parte il 4° piano dell’ospedale Mandic non si potevano utilizzare palestre o simili luoghi (come fatto altrove) che certamente il Sindaco di Merate avrà messo a disposizione.
In attesa di un vostro chiarimento porgo distinti saluti
Roberto Riva, Merate