Lettera

Lettera aperta di un papà a genitori, insegnanti, cittadini lecchesi dopo la manifestazione "Priorità alla scuola"

"Non aver manifestato per quello in cui si crede, per i vostri figli, per tutti i ragazzi, ( al massimo passi una generica marcia della pace tra i campi ), è sintomo di vita che è  fuggita: si fuggita lontano. Rincorretela, siete sempre in tempo". 

Lettera aperta di un papà  a genitori, insegnanti, cittadini lecchesi  dopo la manifestazione "Priorità alla scuola"
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Spettabile redazione,

Chi vi scrive è un genitore, padre lavoratore in presenza, marito di madre lavoratrice in presenza, figlio di genitori anziani e purtroppo un po' acciaccati, genero di suoceri anziani e non vicinissimi. Sabato scorso, ho partecipato con moglie e bimbe alla manifestazione autorizzata che si è  tenuta in piazza Cermenati allo scopo di evidenziare tutti i disagi che la DAD ( Didattica A Distanza, o meglio Disagio A Distanza, come diciamo noi ), comporta; una manifestazione che era, come spero  altre future, finalizzata alla riapertura  delle scuole in presenza.
I motivi son già stati scritti ovunque da tanti e i miei son stati pure fedelmente riportati nell' intervista che avete pubblicato: non voglio tornare su quelli. Stavolta mi rivolgo a tutti quelli che la pensano come noi sull'argomento, a quelli che in istrada, nei negozi, sui social, in edicola, in farmacia ecc ecc si lamentano, anche con impeto, della Dad, che ne sottolineano i problemi e  l'inadeguatezza e cosi via.
Sabato in piazza eravamo tanti, si tanti, ma pochi, pochissimi rispetto a quanti sopra! Dove eravate? Perche' non siete scesi in piazza? Eppure l'iniziativa era arcinota, oltretutto oggidì tramite i social si viene a conoscenza facilmente di qualsiasi cosa...
Ah si ...forse temevate la Polizia...o forse il contagio...o forse siete convinti che "intanto non si ottiene nulla"...Bene allora vi dico che la manifestazione era organizzata in sicurezza e autorizzata, al punto che il Prefetto e' venuto a portare il Suo personale sostegno, vi dico che il rischio di contagio è lo stesso di quando vi fate una bella 'vasca' in centro, o andate, giustamente al supermercato o al lungolago.
Vi dico che era una bella giornata di sole e che le mie bimbe si son divertite e hanno pure gustato un piccolo pic nic sul selciato di Piazza Cermenati ( quando vi ricapita? ). Ma voi siete probabilmente gli stessi che a carnevale avete rinunciato a mascherarsi, a portare i vostri figli in costume: io da anni non lo facevo, non mi mascheravo, sfilavano solo le bimbe, ma quest'anno sì, con tutta la famigliola ( malgrado il Covid abbia portato via 24 persone che conoscevo e pure uno zio!).
Più prudente stare a casa? No: era sufficiente percorrere le vie meno affollate...eh già  perchè comunque le vie del centro erano pure affollate, nonè che la gente avesse rinunciato per paura del virus!
Il punto è che alla maggior parte della gente, e dei giovani soprattutto e purtroppo,  il virus non può più  nuocere veramente: non la può uccidere, perche é giàmorta dentro; ma da anni, non dal tempo del Covid.
Non aver manifestato per quello in cui si crede, per i vostri figli, per tutti i ragazzi, ( al massimo passi una generica marcia della pace tra i campi ), è  'sintomo di vita che è  fuggita: si fuggita lontano. Rincorretela, siete sempre in tempo. 
Un cordiale saluto.
Giovanni Bassi.

 

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