La lettera di un tifoso interista al papà: "Comunque vada, rimarrà un tatuaggio indelebile nel mio cuore"
Non si placa la gioia dei cuori nerazzurri del nostro territorio dopo la semifinale da sogno di martedì sera contro il Barcellona

Riceviamo e pubblichiamo integralmente che Matteo, tifoso interista meratese, ha rivolto al papà, anch'egli cuore nerazzurro, alla luce dell'incredibile vittoria della squadra di Simone Inzaghi nella semifinale di Champions contro il Barcellona.
Un match da brividi, vinto dall'Inter 4-3, che ora andrà a giocarsi la finale della coppa dalle grandi orecchie all'Allianz Arena di Monaco di Baviera contro il Psg di Gigio Donnarumma e compagni.

Ecco la lettera che il tifoso nerazzurro ha inviato al papà e alla nostra redazione.
La lettera di un tifoso interista meratese al papà
"Da piccolino mio padre mi ha detto,
adesso figlio tu vieni con me,
Io l'ho guardato, mi son fidato e mi ha portato a vedere te.
E da quel giorno sai cosa é successo?
Succede che mi innamorai di te,
Io non ho tempo per un'altra vita,
Io la mia vita la vivo per te,
INTER!"Ogni volta che sento la Curva Nord intonare questo coro, ringrazio Dio per la fede calcistica che mi hai inculcato da piccolino e che condividiamo ormai da 30 anni a questa parte.
L'amore incondizionato per questi colori ci ha temprato e forgiato negli anni. Da che ne ho memoria, ne abbiamo viste veramente di tutti i colori: gli anni più bui, il 5 maggio, il Milan di Berlusconi, la Juve dei 9 scudetti, le numerose critiche e gli sfottò dei tifosi avversari e degli amici più cari, ma anche gli anni più splendenti e vincenti dai primi scudetti di Mancini al Triplete di Mou, dallo scudetto della corazzata Conte fino ad arrivare all'Inter di Inzaghi, che pur non essendo sempre troppo concreta e vincente, è quella che più ci ha dato soddisfazioni con la seconda stella vinta in faccia ai cugini milanisti in un derby storico e le cavalcate fenomenali in Europa.
Ma torniamo a Noi che, da ormai da 8/9 anni, siamo sempre lì, nel blocco 228, fila 8, posto 20 e 21, fianco a fianco, spalla a spalla con le nostre sciarpe a gioire e soffrire, col cuore in mano, perché essere Interista é un'arte, essere Interista é vita, é resistenza, é tenacia, é saper soffrire per poi esplodere di gioia come dei pazzi, é guardarsi negli occhi e abbracciarsi per un gol importante. Martedì é stata una serata incredibile, forse la serata di calcio più bella di sempre.
Ci stavo pensando proprio in questi giorni di ubriachezza emotiva, e ne sono convinto ogni minuto di più, a Istanbul dovevi esserci tu al mio fianco a sostenere i ragazzi e nessuno altro, perché con te al mio fianco essere interista é ancora più bello.
Voglio andare a Monaco, se sarà possibile, e voglio entrare allo stadio a fianco del mio vecchio perché, comunque vada, rimarrà sicuramente un tatuaggio indelebile nel nostro cuore.
Di Padre in Figlio, per sempre nerazzurri!
AVANTI INTERMatteo F.