La frana all'Adda non diventi come quella di Consonno

Riceviamo e pubblichiamo l'intervento di Fiorenzo Mandelli, "custode" della chiesetta di Santa Maria Addolorata a Paderno d'Adda sul tema della frana che blocca l'alzaia ormai da diversi mesi, con pesanti ricadute soprattutto sullo Stallazzo.

Cari amici visitatori della chiesetta di Santa Maria Addolorata e viandanti amanti dell’alzaia dell’Adda di Paderno, la mia considerazione è la seguente:  LA FRANA DI CONSONNO COME QUELLA CHE OSTACOLA IL TRANSITO FINO ALLO STALLAZZO?

Quando ero giovane, frequentavo come tanti Consonno, l’antico borgo sul Monte di Brianza, frazione di Olginate (Lecco). Negli anni '60, l'imprenditore Mario Bagno, autoproclamatosi ‘Conte’, lo trasformò nella ‘Las Vegas della Brianza’, costruendo hotel, centri commerciali e una discoteca a forma di minareto. Un luogo surreale che prometteva sogni e divertimento. Nel 1976, una frana ne bloccò l'accesso e segnò la fine del sogno. Oggi, la ‘città dei balocchi’ è un luogo abbandonato, con edifici in rovina ricoperti di graffiti,  immersi in un’atmosfera tra il malinconico e l’inquietante.

Temendo che i lavori di ripristino (sono già passati 8 mesi e non si sa quando iniziano) del passaggio lungo l’Alzaia vadano per le lunghe, lancio un appello affinché le Autorità locali e gli Enti istituzionali (Comuni e Parco Adda Nord) vigilino sul rispetto degli impegni assunti dalla Regione Lombardia. E che anche la Società Civile faccia la sua parte (Associazioni, Scout, Cammino di Sant’Agostino, Pro Loco), insieme agli Organi di Informazione. C’è in ballo la fruizione della natura “en plein air” e il meritato ristoro presso la sosta dello Stallazzo, attualmente compromessa. L’unione fa la forza, e conoscere è il primo passo per la risoluzione dei problemi. La Speranza, che è il motto del Giubileo 2025, sia di sprone per la riapertura dell’intero percorso. Lo chiedono tutti i visitatori della Chiesetta di Santa Maria Addolorata, convinti sostenitori di un turismo culturale che va valorizzato e sostenuto nel modo migliore possibile.  Ancora buon anno a tutti, confidando nella vittoria del Bene comune.

Cavalier Fiorenzo Mandelli, animatore e custode della bellezza del luogo