Sostenibilità e profitto: il potenziale nascosto degli immobili inutilizzati

Sostenibilità e profitto: il potenziale nascosto degli immobili inutilizzati
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Trasformare spazi inutilizzati installando degli impianti fotovoltaici è un gesto lungimirante e di grande responsabilità ambientale, dato che in questo modo si contribuisce a decarbonizzare la rete elettrica. I vantaggi della transizione energetica sono però anche economici, in quanto è possibile affittare un immobile, un terreno o un tetto, guadagnando passivamente mentre gli operatori energetici producono energia pulita grazie al loro impianto fotovoltaico

Formule del genere rappresentano una perfetta sintesi tra business ed ecosostenibilità e per questo vengono scelte sempre più spesso da aziende desiderose di valorizzare spazi altrimenti improduttivi, senza dover sostenere investimenti diretti o affrontare complessità tecniche.

Quali proprietà si prestano all’affitto per impianti fotovoltaici

Una delle soluzioni più comuni è quella dell’affitto tetto per fotovoltaico, ma non si tratta dell’unica opportunità. Esistono infatti una grande varietà di immobili e terreni adatti a ospitare un impianto fotovoltaico. Tra i principali si ricordano:

  • Capannoni industriali dismessi o sottoutilizzati: i più indicati sono quelli con tetti piani o leggermente inclinati, ideali per l’installazione dei pannelli;
  • Tetti di grandi strutture agricole: stalle, fienili e magazzini sono particolarmente indicati per il fotovoltaico, in quanto spesso godono di buona esposizione solare e ampie metrature;
  • Terreni agricoli marginali: come ad esempio appezzamenti non più coltivati perché di difficile lavorazione o scarsamente redditizi;
  • Parcheggi o aree esterne aziendali: in questi spazi è in genere possibile installare pensiline fotovoltaiche senza comprometterne il regolare utilizzo.

Requisiti fondamentali: metratura, esposizione e accessibilità

La selezione di immobili e proprietà su cui costruire impianti fotovoltaici parte da alcuni criteri tecnici imprescindibili. 

Per i tetti è ad esempio fondamentale una superficie minima utile di almeno 3.000 metri quadrati, continuativi. È inoltre essenziale che il tetto sia in buono stato da un punto di vista strutturale, che abbia un’esposizione ottimale (preferibilmente sud, sud-est o sud-ovest) e che sia regolarmente accessibile, in modo da consentire la regolare installazione e manutenzione dell’impianto fotovoltaico.

Per i terreni, i requisiti principali riguardano;

  • Superficie minima: solitamente superiore a 2 ettari;
  • Assenza di vincoli paesaggistici o ambientali: per rispettare la normativa vigente;
  • Prossimità a linee elettriche: in modo da agevolare l’allaccio alla rete elettrica;
  • Buon irraggiamento solare: quest’aspetto favorisce una produzione di energia elettrica costante nel corso dell’anno.

Come funzionano i contratti di affitto per fotovoltaico

La formula di affitto per fotovoltaico permette al proprietario di mettere a disposizione il suo tetto o terreno tramite un contratto di affitto a lungo termine che lo impegna solitamente dai 20 ai 30 anni. L’operatore energetico paga dunque un canone annuo fisso, spesso indicizzato, che può variare in base alla zona, alla qualità della superficie e alla potenza installabile. I valori oscillano di solito da 1.500 a 3.500 euro per ettaro all’anno per i terreni, e da 8 a 15 euro per metro quadro annuo per i tetti industriali.

In gran parte dei casi le spese di progettazione, installazione e gestione sono a carico dell’azienda energetica, la quale cura anche l’aspetto burocratico, liberando di fatto il proprietario da qualsiasi incombenza di natura organizzativa o economica.

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