Legge sul sovraindebitamento: una risorsa per far fronte all'emergenza coronavirus
La situazione di emergenza sanitaria seguita alla pandemia per il Covid -19 (c.d. coronavirus) che interessa il Paese ha richiesto l'adozione di misure di contenimento che hanno avuto e stanno avendo un impatto notevole sul piano economico.
Se per i lavoratori dipendenti i provvedimenti governativi via via succedutisi (ricorso alla cassa integrazione in deroga, il blocco dei licenziamenti c.d. economici, a cui sono seguiti la sospensione dei mutui prima casa, dei pignoramenti, dei termini per il pagamento di cambiali e assegni) hanno consentito di contenere le conseguenze negative sul reddito non così può dirsi per i lavoratori autonomi, commercianti, professionisti e piccole imprese.
Per costoro le misure sino ad oggi adottate (bonus 600 euro) sono del tutto insufficienti.
Si vedrà tra qualche settimana se i finanziamenti garantiti dallo Stato (che dovrebbero partire in questi giorni) saranno idonei a risollevare almeno in parte la situazione.
E' comunque immaginabile che la crisi di liquidità dovuta alla forzata sospensione dell'attività si trascinerà per parecchi mesi magari aggravando una condizione economica già precaria.
La legge sul sovraindebitamento (L n.3/2012 ) potrà allora essere una risorsa per risanare i debiti.
Con un ricorso al Tribunale si darà avvio ad una procedura che potrà consentire di trovare un accordo con i creditori o l'omologazione di un piano di estinzione dei debiti commisurato alle proprie capacità reddituali. In questo caso non è richiesto il consenso dei creditori. Sarà direttamente il giudice, se ritiene che il programma di pagamento presentato sia commisurato alle effettive possibilità del debitore, ad autorizzare il piano e a cancellare la parte dei debiti che supera le possibilità di adempimento del debitore.
Il ricorso ad una procedura di sovraindebitamento potrà essere molto vantaggiosa per giungere ad un saldo e stralcio con abbattimento anche di oltre il 50/60% dei debiti contratti con banche, finanziarie e qualsiasi altro tipo di creditore.
Possono ricorrere a queste procedure i privati consumatori, ma anche i lavoratori autonomi, i professionisti, i piccoli imprenditori, le associazioni, le organizzazioni di volontariato e le Onlus.
Per coloro che hanno già aderito alle procedure previste dalla Legge 3/2012 e a causa delle misure di contenimento adottate per fronteggiare l'emergenza sanitaria non dovessero essere in grado di effettuare i pagamenti previsti dal piano omologato dal Giudice o dall'accordo raggiunto coi creditori, è possibile richiedere un nuovo accordo o proporre un nuovo progetto da sottoporre al Giudice per l'omologa.
L'ausilio di un professionista specializzato garantirà la scelta della migliore soluzione tra quelle sopra indicate, per meglio tutelare gli interessi dell'indebitato.
STUDIO LEGALE SPADA
Via Papa Giovanni XXIII n.8/C - Vimercate (MB)
Tel. 039/6880164
www.studioavvocatospada.it