Unione della Valletta al capolinea: dimissioni in massa da Santa Maria Hoè
Il sindaco Efrem Brambilla, ma anche l’assessore Valentino Scalambra e i consiglieri Daniel Fumagalli e Massimiliano Nessi se ne sono andati in polemica con il presidente Marco Panzeri
Dimissioni in massa: e l’Unione dei Comuni della Valletta che inevitabilmente finisce su un binario morto, destinata sempre più a dissolversi nel nulla.
E’ un gesto a dir poco clamoroso seppur non del tutto inatteso, quello compiuto nella giornata di ieri, lunedì, dal sindaco di Santa Maria Hoè Efrem Brambilla e dai quattro rappresentanti del Comune in seno all’Unione: l’assessore Valentino Scalambra e i consiglieri Daniel Fumagalli e Massimiliano Nessi.
Unione della Valletta al capolinea
Tutti quanti hanno infatti rassegnato le dimissioni dal loro ruolo alla vigilia di un contestatissimo Consiglio, convocato per oggi, martedì, dal presidente (nonché sindaco di La Valletta Brianza) Marco Panzeri con all’ordine del giorno un solo punto: l’atto di indirizzo alla Giunta dell’Unione di mettere mano alla struttura organizzativa degli uffici dell’ente.
Un tentativo, secondo la chiave di lettura dei rappresentanti di Brambilla e compagni, di ostacolare il processo di recesso parziale dall’ente deliberato dal Comune di Santa Maria Hoè lo scorso 28 giugno.
«Panzeri convoca un Consiglio dell’Unione a pochi giorni dal nostro recesso parziale con l’intento di delegare alla Giunta, quindi di fatto a se stesso, la riorganizzazione del personale: in realtà, come del resto ci è stato anticipato a voce, è un tentativo di mantenere in capo all’Unione i dipendenti che dal 1° gennaio dovranno tornare a Santa Maria Hoè. Un tentativo che io definirei disperato... - ha affermato Brambilla - La delibera di recesso da parte del nostro Consiglio comunale risale all’estate scorsa, non è stata impugnata da nessuno ed è più che lecita: non consentire al personale che si occupa dei servizi che dall’inizio 2023 ci riporteremo in casa di tornare a lavorare nel nostro municipio è assolutamente illegittimo».
Di qui, appunto, la scelta drastica delle dimissioni dal Consiglio dell’Unione, per invalidarne la seduta convocata per la serata di stasera.
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