La Lega torna sul pratone di Pontida
A una settimana dall’appuntamento elettorale riecco il ritrovo tanto caro ai militanti, da quelli della prima ora a quelli di oggi.
A una settimana dall’appuntamento elettorale la Lega torna a Pontida, su quel pratone tanto caro ai militanti, da quelli della prima ora a quelli di oggi.
La Lega torna a Pontida
L’ultimo raduno della Lega a Pontida si è tenuto nel 2019, prima del Covid che ha fermato tutte le manifestazioni. Allora il Carroccio veleggiava con il vento in poppa, forte del 34% ottenuto alle elezioni Europee. Un risultato che probabilmente aveva influito sulla decisione del Capitano di far cadere il governo Conte 1, nella speranza di andare all’incasso e bissare anche in Italia il successo ottenuto in Europa. Giuseppe Conte però era riuscito a dar vita al Conte 2 alleandosi al Partito democratico e la Lega da quel giorno ha iniziato a perdere consensi. Anche l’ingresso nel Governo Draghi non ha aiutato il Carroccio, che quindi conta sull’appuntamento di Pontida per rilanciarsi in vista delle ormai prossime elezioni Politiche. Così, se tre anni fa fu un raduno da record con 75mila presenti (dati della questura) e 188 pullman arrivati un po’ da tutto lo Stivale, quest’anno l’obiettivo è superare quei numeri. I pullman attesi sono almeno 200 e le presenze dovrebbero superare quota centomila.
Ultimo appello prima delle elezioni
La macchina organizzativa è attiva da tempo e domani, domenica 18 settembre 2022, sul palco, prima dell’intervento di Matteo Salvini, sfileranno probabilmente i ministri e parlamentari uscenti e i tanti candidati di una terra dove la Lega continua ad avere grande seguito, come dimostrano i tanti sindaci lumbard che guidano i Comuni del territorio. «Saremo tantissimi ed è un piacere tornare sul pratone - assicura Antonella Pellegrinelli, segretaria della Lega di Pontida - Quest’anno il raduno sarà doppiamente importante, perché è l’ultima occasione per spingere la campagna elettorale verso le elezioni Politiche».
La goliardia degli anni Novanta non c’è più, non ci sono più le banconote con l’effigie di Bossi, così come non domina più il verde, niente camicie verdi ormai e neppure la parola Padania. Quest’anno con ogni probabilità lo slogan che campeggerà sul palco sarà «Credo», il leit motiv della campagna elettorale. Tante cose sono cambiate, ma il richiamo del «sacro prato» resta intatto ed è probabile che molti lumbard arriveranno con tende e camper già sabato, mentre gli organizzatori su stanno dando da fare per recuperare i parcheggi per i bus, che come in passato sosteranno nei piazzali di alcune aziende e quest’anno anche su quello lasciato libero dagli Alpini, che non organizzano la tradizionale festa.