Straniero sui Ristori regionali: "E' necessario ampliare lo sguardo"
"La fase dello sblocco dei licenziamenti non può vederci impreparati. A fianco dei necessari ammortizzatori sociali, occorre che, finalmente, vengano messe in atto politiche attive del lavoro degne di questo nome"
Raffaele Straniero, consigliere regionale del Pd, è capogruppo dem in Commissione Attività produttive dove ha un punto di vista privilegiato della grave crisi in cui versa il sistema produttivo lombardo. Qualche errore e tante difficoltà stanno alla base del tentativo della Giunta di sostenere le aziende, dice Straniero, che analizza la situazione e formula diverse proposte.
Cosa non sta funzionato nel sistema di ristori di Regione Lombardia?
Il sistema dei ristori regionale per le imprese lombarde ha evidenziato notevoli economie di spesa, segno che non ha saputo essere abbastanza efficace da intercettare i bisogni che sicuramente ci sono. Ad esempio, in un bando si è registrato il 30 per cento di economie di spesa, in un altro addirittura il 70 per cento. Probabilmente c'è un difetto sia nell'informazione che, soprattutto, nella tempistica, troppo ristretta, per cui le imprese o non sanno o non fanno in tempo a fare la domanda.
E non è una questione chiusa: ogni giorno c’è qualche categoria in difficoltà…
Come anche a livello nazionale, non siamo ancora nella condizione di superare i ristori, in quanto servono per fornire un aiuto immediato alle imprese e ai professionisti appartenenti alle categorie economiche più colpite dalla crisi.
Qual è la ricetta del Pd per un rilancio della Lombardia post-Covid?
Per un rilancio della Lombardia e delle sue imprese è indispensabile ampliare lo sguardo e puntare sugli investimenti, che siano in ricerca, sviluppo, innovazione. Come è necessario, per migliorare la competitività anche sul piano internazionale, investire in beni strumentali, per essere tecnologicamente avanzati. Non dimentichiamo poi la necessità di un piano industriale regionale che serva da supporto all'azione delle imprese e delle categorie economiche, affinché i loro sforzi e il loro impegno non siano isolati, ma incanalati all'interno di un disegno organico.
Che fare quando, prima o dopo, verranno sbloccati i licenziamenti?
La fase dello sblocco dei licenziamenti non può vederci impreparati. A fianco dei necessari ammortizzatori sociali, occorre che, finalmente, vengano messe in atto politiche attive del lavoro degne di questo nome, finalizzate effettivamente all'incrocio della domanda e dell'offerta e alla riqualificazione dei lavoratori che dovessero perdere il posto di lavoro.