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Stazioni sicure: rinnovato l'accordo, Regione stanzia 30mila euro

"Un atto che dimostra lo straordinario impegno di tutti gli interlocutori che stanno lavorando in sinergia per un obiettivo comune"

Stazioni sicure: rinnovato l'accordo, Regione stanzia 30mila euro
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Sottoscritto nella mattinata di oggi, mercoledì 13 settembre 2023, l'accordo per la sicurezza integrata nelle stazioni ferroviarie dei Comuni di Lecco e provincia, alla luce dei recenti fatti di cronaca, primo su tutti l'omicidio avvenuto nella stazione di Calolziocorte, Comune che per altro quest'anno è uscito dall'accordo. Firmatari dell'atto - rinnovato per il terzo anno di fila - sono Regione Lombardia, Prefettura di Lecco, Trenord e le Amministrazioni comunali aderenti con Lecco capofila (27 in tutto). L'accordo, per il quale Regione Lombardia ha stanziato 30 mila euro, prevede la sinergia tra i Comandi di Polizia locale per i servizi di controllo e prevenzione, in particolare nelle ore serali e nei festivi ed un'intensa collaborazione con Polfer, Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza.

Stazioni sicure: rinnovato l'accordo, Regione stanzia 30mila euro

"Proprio qui a Lecco nel 2021 si è realizzato il primo accordo sperimentale per la sicurezza nelle stazioni - ha affermato l'assessore regionale alla Sicurezza Romano La Russa - Dopo gli ottimi risultati conseguiti negli anni passati, abbiamo voluto riproporre anche per il 2023 l'iniziativa, con una crescita del numero di Comuni aderenti, arrivati a quota 27. Si tratta di un accordo che dimostra lo straordinario impegno e la sensibilità di tutti gli interlocutori che stanno lavorando in sinergia per un obiettivo comune: rafforzare la sicurezza nelle stazioni e nelle aree limitrofe, troppo spesso teatro di vandalismi, aggressioni e altri reati".

 

Romano La Russa

 

I Comuni aderenti a "Stazioni sicure" 2023 sono infatti 27: Comune di Lecco (ente capofila), Airuno, Bellano, Brivio, Bulciago, Calco, Cassago Brianza, Cernusco Lombardone, Civate, Colico, Costa Masnaga, Dervio, Dorio, Galbiate, La Valletta Brianza, Malgrate, Mandello del Lario, Merate, Molteno, Montevecchia, Nibionno, Oggiono, Olgiate Molgora, Osnago, Rogeno, Santa Maria Hoè e Valmadrera.

 

I sindaci della Provincia firmano l'accordo

"Una palestra per lavorare insieme, finora l'allenamento è andato bene"

"Questo accordo costituisce una palestra per lavorare insieme - ha commentato Monica Porta, comandante della Polizia locale di Lecco - Oggi siamo al terzo anno e finora l’allenamento è andato bene: rilevo tanto entusiasmo da parte della Polizia locale dei diversi Comuni nel lavorare insieme, uscendo anche dai confini del proprio territorio".

 

Monica Porta

 

Porta ha poi spiegato la natura dell'accordo - valido fino a dicembre 2023 - che nel concreto si costituisce in due punti:

  • Servizi programmati a rotazione nell'arco della settimana con orari differenziati in relazione alle effettive esigenze di presidio di ogni singola stazione
  • Centrale operativa del Comando di Lecco contattabile dai Comandi o dai Servizi di Polizia locale mediante una linea telefonica dedicata

Queste invece le diverse tipologie di interventi che l'accordo implica:

  • Presidio con posti di controllo all'esterno delle stazioni ferroviarie
  • Servizio appiedato nelle aree limitrofe alle stazioni ferroviarie
  • Intervento in area interna alle stazioni solo in caso di richiesta di ausilio o emergenza
  • Supporto reciproco tra Polizie locali al fine di garantire un impiego di personale numericamente adeguato, in un'ottica di scambio di professionalità e omogeneità operativa

Per l'attuale mese di settembre i servizi programmati sono 31; si svolgeranno dalle 14 alle 24 (a Valmadrera fino alle 2), mentre i servizi a supporto ad altre stazioni sono 5.

Nel mese di agosto sono stati svolti 26 servizi, 5 a supporto ad altre stazioni, 39 posti di controllo di Polizia stradale con 306 veicoli controllati e 381 persone identificate.

 

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Il primo protocollo di questo tipo in Italia

"Si tratta del primo protocollo di questo tipo in Italia - ha spiegato il prefetto Sergio Pomponio - La sicurezza nelle stazioni è un problema visti episodi gravi e eclatanti come quello di Calolziocorte, episodi che hanno indotto le autorità a potenziare la prevenzione: le forze territoriali si sono movimentate per dotare le stazioni di un presidio, riscuotendo un certo successo; infatti, pochi giorni dopo che la prefettura aveva accordato l’intensificazione di presidi a Calolziocorte, l’Arma ha arrestato un rapinatore che poco prima aveva strappato la collanina al collo di una signora. Nonostante il problema della sicurezza nelle stazioni sia generale perchè, in quanto a numero di passeggeri, di stazioni, e di movimentazione dei viaggiatori anche solo per una questione statistica i reati sono più numerosi in Lombardia, è evidente che assistiamo ad una recrudescenza di alcuni reati, come hanno evidenziato i sindaci della Provincia, e questo induce a fare una riflessione. Alcune stazioni nella zona di Milano hanno attivato interventi massicci delle Forze di polizia con una serie di attività svolte all’esterno delle stazioni attraverso i Servizi sociali, i Servizi di strada, gli interventi a sostegno degli sbandanti e interventi negli esercizi commerciali: dovremmo riuscire a declinare queste soluzioni anche sul nostro territorio. Per quanto riguarda l'installazione di tornelli di ingresso alla zona treni è un problema complesso sia in termini di tempo di installazione sia in termini di efficacia, perchè in alcuni casi parliamo semplicemente di fermate e non di vere e proprie stazioni".

 

Sergio Pomponio

 

"Porto due riflessioni e una richiesta - queste le parole del sindaco Mauro Gattinoni - Innanzitutto il tema della sicurezza percepita influenza la fruizione del treno da parte dei cittadini: la percentuale dei viaggiatori sul treno è scesa del 40%, un dato in parte dovuto allo smart working successivo al Covid, ma anche alla sicurezza percepita, quindi interventi di controllo fuori dalle stazioni e dai treni - non costituendo questi ultimi territorio della Polizia locale - sono fondamentali. Inoltre il controllo del territorio nei pressi delle stazioni è preventivo sì riguardo a ciò che succede sui treni, ma anche a fattori come spaccio e altri reati che non sono solo aggressioni. La richiesta che porto è invece quella di aumentare le risorse: l'accordo vale 30 mila euro, siamo 27 comuni firmatari, quindi 1000 euro a comune... neanche uno stipendio mensile. Da sindaco credo che per il prossimo anno le cifre vadano assolutamente riviste nell’interesse dei viaggiatori e delle comunità, anche perchè sono soldi ben spesi".

 

Mauro Gattinoni

"Un coordinamento delle forze in campo per trovare soluzioni efficaci"

"Noi crediamo nell’idea che sta dietro all’accordo, che implica un coordinamento delle forze in campo perchè questa visione di insieme ci aiuta a trovare delle soluzioni efficaci - ha concluso Fabrizio Di Staso, direttore security di Trenord - Noi abbiamo la competenza sul treno ma non possiamo pensare che un viaggiatore quando scende non sia più di nostra competenza; per questo noi siamo favorevoli a questo accordo. Più risorse coordinate significa avere più persone sul territorio. Si tratta di un coordinamento che ha anche la necessita di implementare le tecnologie: i nostri treni sono dotati di servizio di video sorveglianza, inoltre abbiamo messo in campo un sistema per cui tutti i dipendenti segnalano qualsiasi tipo di anomalia con una serie di codici come funziona in ambito sanitario, rosso, giallo e verde. I dati dell’ultimo anno sono confortanti: le segnalazioni di reati sui treni sono in discesa".

 

Fabrizio Di Staso
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