Il caso

Migranti, 25 aprile "comunista", Salis e Regeni: il leghista brianzolo che imbarazza Salvini

Le parole di Livio Ghidelli di Viganò a La Zanzara di Radio 24 hanno fatto discutere nel partito

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Il 25 aprile una festa di comunisti, il ponte sullo stretto di Messina il suicidio politico di Matteo Salvini e l’isola di Lampedusa da regalare all’Africa, perché «guardate la cartina, con l’Italia non c’entra niente».

Livio Ghidelli, storico militante della sezione della Lega di Viganò, conosciuto in tutta la Brianza e non solo per il suo lavoro di venditore ambulante di abbigliamento, nei giorni scorsi ha dato «spettacolo» ai microfoni de La Zanzara, controversa trasmissione di Radio 24 condotta da Giuseppe Cruciani.

Lo show del leghista di Viganò

Imbeccato dalla caustica irriverenza del giornalista, che è solito invitare personaggi con opinioni a dir poco divisive - ironia del destino, in passato ha ospitato varie volte don Giorgio De Capitani, uno che con Ghidelli si è scambiato critiche e insulti a più riprese - il leghista di Viganò ha dato sfogo ai suoi pensieri senza filtri, rischiando così di creare un tantino di imbarazzo nella segreteria del partito.

Il video integrale (l'intervento di Ghidelli inizia a 1 ora e 54 minuti)

Bardato con cappellino della campagna elettorale di Donald Trump, maglietta «Prima il Nord!» e cartello contro il «25 aprile comunista», Ghidelli ha argomentato le sue tesi senza filtri. «Sono un leghista della prima ora, dal 1986 ho pagato tutte le tessere - si è presentato - Sono socio sostenitore e militante. La mattina mi alzo alle 5.10, faccio l’ambulante e faccio sognare le donne. Come? Vendendo abbigliamento a basso prezzo. Alla Lega sono iscritto, all’Arcigay però no, lo ammetto...».

Gli omosessuali, appunto. «Dio ha fatto l’uomo e la donna per essere accoppiati - ha incalzato il leghista viganese - Come dice il generale Vannacci, i gay fanno cose contro natura, non devono avere figli e non devono avere i diritti delle coppie eterosessuali».

Ghidelli imbarazza Salvini

Netta l’opinione su Salvini. «Gli si è girata in mano la bussola... Fuori dalla Lega? No, però sicuramente non dovrebbe fare più il segretario». Anche perché «il ponte sullo stretto di Messina sarà il suo suicidio politico. A cosa serve, a far attraversare le capre? Abbiamo bisogno di un secondo ponte sull’Adda, non di quello sullo stretto».

Da Messina a Lampedusa, è un attimo. Lui che allo scorso raduno di Pontida diventò il più intervistato per aver appiccicato alla polo il cartello «Blocco navale subito», non ha mezze misure sul tema migranti. «Se Lampedusa serve solo per far dire che è territorio italiano e quindi europeo, allora regaliamola. Avete guardato la cartina? Non c’entra niente con l’Italia, è più vicina all’Africa... Oppure oppure facciamola diventare come Ellis Island: chi arriva lo controlliamo e se non è regolare fa il giro di boa e torna a casa».

Livio Ghidelli, a sinistra, all'ultimo raduno di Pontida

Ultima «carezza» ai comunisti. «Ma esistono ancora?», si è chiesto Cruciani, fornendo l’assist all’ospite brianzolo. «Esistono sì, ne siamo invasi. Io ce l’ho con loro perché difendono tutti i fancazzisti. Tu guarda la Salis, anche i giornalisti sono stronzi perché lei la chiamano “l’insegnante monzese”, i due menati erano “due neonazisti”, magari erano operai o persone oneste. Deve stare in galera? Non le ho detto io di andare in Ungheria. Come non ho detto a Regeni di andare in Egitto...».

Insomma, non i 15 minuti di celebrità profetizzati da Andy Warhol, ma una buona mezz’ora in diretta nazionale. Non è escluso che qualcuno a Ghidelli, dentro e fuori dal partito, potrebbe ora presentare il «conto» per le sue affermazioni.

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