«In my opinion this name is a big mistake» e per criticare la scelta del nome Brianza Valley il capogruppo di minoranza a Olgiate Molgora Stefano Golfari diventa anglofono.
Brianza Valley non convince la minoranza di Olgiate
«Un po’ di cinema a beneficio dei colleghi giornalisti», così come l’ha definito lo stesso Golfari, ha animato l’Assise di sabato 29 novembre 2025. Ad alimentare il confronto, nonostante all’ordine del giorno vi fossero temi più concreti come la videosorveglianza e l’acquisizione di via Montale, l’utilizzo del marchio Brianza Valley, affrontato durante la variazione al Bilancio.
«Ma dove siamo, nello Utah o nel Wyoming? Mi sembra di essere finito ai tempi del telefilm Hazzard – ha esordito con il suo tagliente sarcasmo il leader di “Olgiate Cambia Passo”, che poco dopo ha anche fatto partire la sigla del noto telefilm dal suo cellulare – La parola “valley” mi fa venire l’orticaria. La mia critica non è al Comune di Olgiate, ma se il brand è brianzolo perché chiamarlo in inglese?».
Il termine “valley”, di contro, ha convinto poco anche il vicesindaco e assessore alla Cultura Matteo Fratangeli, che ha commentato laconicamente «in effetti poi la Brianza è una montagna, mica una valle…» prima che Golfari potesse dare il meglio di sé.
Golfari parla in inglese invocando un marchio “in dialetto brianzolo”
«In my opinion this name is a big mistake (secondo me questo nome è un grande errore, per i nostri lettori meno avvezzi alla lingua inglese, ndr) – ha commentato iniziando a parlare in un inglese volutamente maccheronico – I was born on the hills of Brianza, not in Braianz» ha proseguito storpiando il nome del nostro territorio e conquistando non poche risate. Sempre in inglese, poi, Golfari ha suggerito che il nome del marchio avrebbe dovuto, semmai, essere in dialetto. «I contenuti li condivido, ma mi dà fastidio il nome e poi come sottolinea il vicesindaco non è nemmeno una valle. Dobbiamo sempre seguire il gusto international e mi rimane l’amaro in bocca».
Il sindaco Giovanni Battista Bernocco ha spiegato che la scelta del nome potrebbe ricalcare il più noto brand Como Lake, che strizza l’occhio ai turisti stranieri, mentre l’assessore Paola Colombo ha esternato un rammarico non legato al nome ma alla presentazione del marchio: «E’ stata organizzata una mattina in settimana, chi lavora come me non è potuto nemmeno andare. Muovo per questo una critica al Comune di Merate e spero ci possa essere in futuro più unità e condivisione».
La convenzione per l’utilizzo del marchio è stata poi approvata con l’astensione della minoranza, in un’atmosfera leggera resa possibile dall’istrionico Golfari.