Il partito di Roberto Castelli: "Autonomia? No, un'altra Cassa del Mezzogiorno"
Comunicato di Francesca Losi, segretaria del partito e consigliera d'opposizione a Pontida
Il partito Popolare del Nord, fondato da Roberto Castelli, critica duramente il disegno di legge sull'aut0nomia che ha portato anche i leghisti lecchesi a esultare. Lo fa con un comunicato firmato da Francesca Losi, segretaria del partito e consigliera comunale di opposizione a Pontida.
Il partito di Roberto Castelli critica (di nuovo) la Lega
"Assistiamo all’esultanza degli esponenti della Salvini Premier, che affermano di aver dato alle Regioni l’autonomia. Purtroppo questo disegno di legge di “Autonomia” rischia di avere solo il nome - spiega Losi - D’altra parte basta leggere l’articolato per capire come preponderante sia il richiamo continuo e ossessivo a una necessità di portare fondi al Sud. Nei fatti viene creato un meccanismo secondo il quale, dietro la necessità di garantire gli ormai famigerati LEP (livelli essenziali di prestazione) a tutto il Paese, si crea un flusso finanziario verso il SUD che già i primi calcoli stimano tra gli 80 e i 100 miliardi".
Dure le critiche. "Tutto ciò senza alcuna garanzia che poi l’autonomia venga davvero ottenuta dalle Regioni che la chiedono. Basti pensare all’art 7 secondo il quale lo Stato può chiedere la revoca dell’Autonomia in qualunque momento, e anche nel migliore dei casi questa fattispecie può durare al massimo 10 anni dopodiché viene a cessare. E’ evidente per chiunque che 10 anni sono un arco di tempo limitato atteso che la mandata a regime del trasferimento delle competenze comporta meccanismi complessi e di lunga durata. In sintesi, una legge che obbliga il NORD a versare ancora enormi risorse attraverso il residuo fiscale e non dà alcune garanzie che l’autonomia possa essere conquistata. Non basta l’insopportabile residuo fiscale di almeno 100 miliardi che il nordogni anno subisce, non bastano i 120 miliardi del PNRR che andranno restituiti e che andranno in larga parte al SUD, ci voleva anche questo ulteriore flusso di denaro inventato dalla Salvini Premier a fini di pura propaganda, il tutto presumibilmente in assenza di controlli come sempre avvenuto per le spese nel Mezzogiorno".