Fratelli d'Italia va a congresso spaccato dalle correnti interne
Il 3 dicembre si vota il segretario, naufragata l’idea di convergere su un unico candidato
Fratelli d'Italia si prepara al congresso spaccato dalle correnti interne. Il 3 dicembre le sale dell’Nh Hotel di Lecco ospiteranno al mattino incontri e dibattiti e nel pomeriggio e sera le votazioni per eleggere il segretario del partito della sezione lecchese, ma ormai è naufragata l’idea di convergere su un unico candidato.
Fratelli d'Italia si prepara al congresso spaccato dalle correnti interne
Se da un lato imbarca nomi illustri della politica locale a ritmo frenetico, dall’altro Fratelli d’Italia si appresta ad andare a congresso - il primo nella sua storia da quando esiste a Lecco - nelle peggiori condizioni possibili.
Il 3 dicembre, infatti, le sale dell’Nh Hotel di Lecco ospiteranno al mattino incontri e dibattiti e nel pomeriggio e sera le votazioni per eleggere il segretario del partito, attualmente rappresentato da Fabio Mastroberardino, che ne ricopre il ruolo di portavoce. Un partito che da mesi vive una profonda spaccatura interna tra l’asse che fa capo ad Alessio Butti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri, comasco ma eletto a Lecco nelle ultime due elezioni e appunto a Mastroberardino e quello composto dall’europarlamentare Pietro Fiocchi e dal consigliere regionale Giacomo Zamperini. Spaccatura che non si è ricomposta - anzi è risultata ancor più evidente - neppure nel corso del Direttivo di venerdì sera, quello della resa dei conti prima del congresso.
Molti militanti confidavano in un compromesso, con una candidatura unica e condivisa (che non fosse ovviamente quella di Mastroberardino) e che portasse il congresso di Fratelli d’Italia ad assomigliare a quello della Lega, dove tutte le sezioni hanno fatto convergere i loro voti su Daniele Butti, eletto segretario con un plebiscito di preferenze. Niente da fare: il partito di governo, nel Lecchese, manterrà le sue divisioni interne almeno fino al 3 dicembre, quando solo la conta dei voti dirà quale delle due correnti la spunterà.
Gli aventi diritto al voto sono poco meno di mille, ovvero tutti quelli che hanno aderito alla campagna di tesseramento entro il 30 settembre.
La candidatura di Mastroberardino appare piuttosto probabile, anche se non è esclusa quella di Enrico Castelnuovo, già nominato portavoce provinciale del partito poco meno di una decina d’anni fa, anch’egli appartenente all’asse Butti. Sul fronte opposto, esclusa la candidatura di Zamperini che ricopre già una carica istituzionale, il nome caldo è quello di Matteo Rosa, sindaco di Sirtori, che però non avrebbe ancora sciolto le riserve a riguardo. Non è detto che possa spuntare un nuovo nome sempre dalla Brianza.
Sarà una sfida all’ultimo voto, con Mastroberardino determinato più che mai a ufficializzare il ruolo che da mesi ricopre ufficiosamente e che potrebbe essere l’antipasto per un tentativo di scalata alle istituzioni locali.
In Valle San Martino si sussurra la sua possibile candidatura a sindaco di Carenno, per provare poi a puntare alla presidenza della Provincia alle prossime elezioni forte del peso specifico di Fratelli d’Italia.
Proprio la Provincia però gli ha recentemente sfilato la delega ai Rapporti con gli Enti Parco, passata nelle mani di Carlo Malugani. «E meno male, tanto non lo si vedeva mai...» ha ammesso candidamente un presidente.