Fratelli d'Italia imbarca sindaci e amministratori meratesi: ecco tutti i nomi
Matteo Rosa, sindaco di Sirtori, nominato vicecoordinatore provinciale. Numerose le nomine nei vari Dipartimenti
Un’infornata corposa di nuovi iscritti, tre sindaci senza tessera ma a tutti gli effetti nell’orbita del partito, la nomina di due vicecoordinatori provinciali e quella dei referenti di diversi dipartimenti. Sono tante le novità annunciate ieri, lunedì, dal presidente provinciale di Fratelli d’Italia Alessandro Negri. Lo ha fatto a Lecco, durante il convegno «Bilancio regionale e Manovra di Governo. Opportunità per il territorio», alla presenza dell’europarlamentare Pietro Fiocchi, del consigliere regionale Giacomo Zamperini e di diversi esponenti illustri a livello locale del partito di Giorgia Meloni.
Fratelli d'Italia, boom di amministratori tesserati
Tra i nuovi iscritti spiccano Michele Peccati, sindaco di Malgrate, Fabio Festorazzi, primo cittadino di Perledo e Antonio Pasquini, borgomastro di Casargo.
Oltre a loro hanno sottoscritto la tessera anche Andrea Conti e Alberto Fusi di Bulciago, Natale Riccardi di Nibionno, Francesca Arone di Calco (che nel giro di pochi mesi ha mollato Forza Italia per Fdi), Luca Mazzina di Colico, Antonia e Andrea Santi Benedetti di Cortenova, Renato Busi, Umberto Manzoni ed Enrico Bianchini di Parlasco, Elena Riva di Bosisio Parini.
Ci sono poi cinque amministratori comunali che la tessera non l’hanno ancora sottoscritta, ma che sono entrati ufficialmente nell’orbita di Fratelli d’Italia. Si tratta dei sindaci Federico Airoldi di Brivio, Riccardo Fasoli di Mandello e Matteo Redaelli di Rogeno, oltre al vicesindaco di Ello Danilo Riva e all’ex sindaco di Annone Patrizio Sidoti.
«Essendo stati eletti con liste civiche, per una questione di coerenza concluderanno il mandato, poi entreranno a tutti gli effetti nel partito» ha commentato Negri.
Matteo Rosa vicecoordinatore provinciale
L'elenco dei nuovi incarichi nei diversi dipartimenti è lungo. Accanto a Negri, ci sono il vice vicario e sindaco di Sirtori Matteo Rosa (delega all'attuazione del programma) e il vice Matteo Manzoni. Con incarichi che sono stati affidati anche a Luca Liberi (enti locali), Laura Commodo (comunicazione), Patrizia Graziani (cultura e innovazione), Luca Rosania (difensori del voto), Giuseppe Pogliani (difesa), Stefano Chirico (Economia e finanza), Igor Amadori (elettorale), Giulio Alfarano (emergenze e prevenzione grandi rischi), Loredana Colella (famiglia e valori non negoziabili), Livia Valentini (formazione), Alan Binda (giustizia), Stefano Santi (imprese e mondo produttivo), Maria Chiara Camozzi (istruzione), Rino Didato (lavoro e crisi aziendali), Antonino De Luca (legalità, sicurezza e immigrazione), Giovanni Gianola (montagna e zone disagiate), Enrico Bianchini (politiche sociali), Giuseppe Mambretti (organizzazione), Donatella Scaravilli (professioni e rapporti con il commercio), Fabio Colombo (rapporti con forze dell'ordine e Vigili del fuoco), Antonella Pellegrini (sanità), Matteo Sormani (territorio e paesaggio) ed Elena Riva (turismo).
Gli interventi
Durante la serata di ieri, lunedì, non è mancata da parte di Giacomo Zamperini qualche frecciata polemica anche - e soprattutto - agli alleati: "Oggi abbiamo oltre 500 iscritti. Vogliamo essere quel luogo sicuro che fornisce un'alternativa al centrosinistra, senza permettere a nessuno di dirci cosa fare. Come a chi ha detto frottole sostenendo che eravamo pronti a fare un inciucio per far rivincere Gattinoni. Quello che con la sua narrazione alza la nebbia sulla città; ma quando il fumo che ha seminato si dirada resta l'arrosto. Un arrosto bruciato...".
Prima di Zamperini hanno preso la parola i vertici locali, regionali e nazionali del partito. A cominciare dal presidente provinciale Alessandro Negri che ha elencato una serie di amministratori che hanno deciso di aderire al partito: sindaci (tra loro Michele Peccati di Malgrate, Sandro Cariboni di Sueglio, Dario Pesenti di Morterone solo per citarne alcuni), consiglieri comunali, amministratori nelle Comunità montane. O di "tornare a casa" come Giuseppe Mambretti. Senza dimenticare la "filiera" che, dal territorio, arriva in Regione (Zamperini), in parlamento (Umberto Maerna, eletto nel collegio lecchese) ed Europa (Pietro Fiocchi) e i diversi sindaci civici (come Riccardo Fasoli di Mandello) che hanno sposato i valori e l'azione politica di FdI.
A illustrare i nuovi dipartimenti è stato Matteo Rosa che, analizzando il presente e guardando al futuro ha affermato: "Siamo in un periodo storico significativo. Manca solo un tassello che è Lecco, speriamo diventi di centrodestra e magari di Fratelli d'Italia".
Con il responsabile del dipartimento enti locali Luca Liberi che ha sottolineato: "Nella Comunità montana della Valsassina è stato ampliato il gruppo: oggi siamo in otto. E lavoriamo anche per la Cm del Lario orientale, se il candidato è Fasoli è chiaro a tutti chi appoggiamo. Lo dobbiamo far capire anche agli alleati a trovare un accordo".
La filiera e i valori fondanti di Fratelli d'Italia
A parlare della filiera Lecco-Regione-Stato-Europa sono stati in diversi. Che hanno puntato l'attenzione anche sui valori fondanti del partito.
Ha iniziato l'onorevole Andrea Tremaglia: "Questa è una serata utile per fa capire che cosa vuol dire avere una filiera di Fratelli d'Italia anche in una piccola provincia. Fdi è oggi un grande partito che agisce in grande. Gli ingressi testimoniano il lavoro fatto e non dimentichiamo che gli amministratori locali sono quelli che portano su territorio le politiche nazionali e regionali".
Con l'onorevole Umberto Maerna che ha aggiunto: "Da quando abbiamo vinto nel 2022 si dice che non abbiamo classe dirigente. Chi conosce la storia della destra sa che non è così. Alla base ci sono le idee, i valori, le radici. Siamo ripartiti da lì. Il nostro è un partito che si apre, ma che è anche strutturato e che si occupa di cose serie, i problemi delle persone. Per farlo ci si deve strutturare anche a livello locale. Dobbiamo costruire l'essere alternativi al centrosinistra e batterli per andare a governare. Abbiamo una responsabilità grande, a partire da Lecco".
Con l'europarlamentare Pietro Fiocchi che ha chiosato: "E' un momento importante e stiamo andando nella direzione giusta per portare risultati sul territorio: dobbiamo farlo. Per riuscirci ci vuole una squadra perché se stai a Roma, in Regione o in Europa e vai a lavorare sui dettagli servono sindaci, consiglieri, amministratori di Comunità montane, imprenditori che conoscono il territorio. La provincia di lecco ha il triste primato dello spopolamento delle zone rurali ed è fondamentale avere nel partito anche sindaci che in quelle zone vivono. Ora saranno rimodulati i fondi europei: vanno portati sul territorio e con una squadra così forte ci sono le condizioni per farlo".
Anche costruendo un partito che sappia essere centrale. E il vicepresidente di Regione Lombardia e assessore al Bilancio Marco Alparone lo ha detto chiaramente: "L'idea di costruire un partito parte dalle persone e dalla voglia di condividere una responsabilità per mettersi al servizio dei cittadini. Su questi aspetti qui c'è un percorso: si devono unire le persone che possono portare un contributo valido, persone con l'entusiasmo dei giovani e di chi ha esperienza. Questo è costruire un partito. Un partito che deve tenere insieme gli altri, gli alleati. Come facciamo in Regione dove siamo la prima forza del centrodestra".