Fase 2 in Lombardia, Straniero: “Ripartenza accompagnata da prudenza e responsabilità”
“In questa fase la preoccupazione degli imprenditori e dei lavoratori è anche la nostra: evitare che l’emergenza sanitaria si traduca in breve tempo in una crisi economica e sociale senza precedenti. Purtroppo il rischio esiste"
Una ripartenza accompagnata da prudenza e responsabilità. È l’appello di Raffaele Straniero, consigliere regionale del Pd, a pochi giorni dalla riapertura di gran parte delle attività anche in Lombardia.
Fase 2 in Lombardia, Straniero: “Ripartenza accompagnata da prudenza e responsabilità”
“In questa fase la preoccupazione degli imprenditori e dei lavoratori è anche la nostra: evitare che l’emergenza sanitaria si traduca in breve tempo in una crisi economica e sociale senza precedenti. Purtroppo il rischio esiste – aggiunge –. Per questo motivo è fondamentale l’immissione straordinaria di liquidità nel sistema economico che è stata operata dal Governo, dapprima con il Decreto legge Liquidità, poi con quello Rilancio che coprono diverse esigenze”.
Altrettanto importante, per Straniero, “è il recente provvedimento regionale che prevede contributi agli enti locali e alle imprese per un ammontare di 3 miliardi. Sarebbe opportuno che già a partire dalle prossime settimane la Giunta, di concerto con il consiglio regionale, si adoperi per individuare gli asset strategici sui quali intervenire per fare ripartire l’economia lombarda”.
Test sierologico
L’Istituto superiore di sanità ha stabilito che se un cittadino effettua un test sierologico e questo è positivo, deve sottoporsi anche al tampone naso-faringeo, per essere certi che non sia ancora contagioso. “Un’ottima decisione, ma noi dobbiamo sempre distinguerci – lamenta Raffaele Straniero, consigliere regionale del Pd –: Regione Lombardia, nel recepire questa direttiva, ha stabilito che, nel caso in cui un cittadino effettui il test sierologico in regime privato e abbia esito positivo, rimborserà il costo dell’esame del tampone, ma solo in caso che anche quest’ultimo sia positivo”.
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Per Straniero “è l’ennesima riprova che Regione Lombardia non crede ai test diffusi e che persevera nella strategia sbagliata – aggiunge Straniero –. È assurdo che un cittadino venga punito perché non è più infettivo. Il messaggio che la Regione dà ai cittadini che hanno avuto sintomi e che non sono stati visitati da nessuno, o che devono tornare al lavoro a contatto con colleghi e pubblico, ma anche a quelli che sono stati a contatto con persone malate, è che se vogliono proprio fare il test devono sapere che se lo devono pagare. E se per caso nel frattempo sono guariti, si devono pagare pure il tampone. È un disincentivo bello e buono, che nasconde forse la volontà di non far emergere la dimensione reale del contagio in Lombardia”.